Presa la banda dei furti nelle ditte: cinque colpi in poco più di un mese

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I Carabinieri di Schio al termine di una complessa attività investigativa hanno denunciato tre giovani (due moldavi e un ucraino) protagonisti di una serie di furti in alcune aziende e cave. Il terzetto aveva messo a segno parecchi furti (almeno cinque) sottraendo più di 15 mila litri complessivi di gasolio, nonché diverse attrezzature e un camion.

Nel dettaglio, i militari, a seguito delle indagini seguite al ritrovamento di materiale rubato presso un capannone di Pievebelvicino sono riusciti a ricostruire l’attività criminosa della banda e a denunciare il terzetto.

Il primo colpo era stato messo a segno nella notte tra il 26 e 27 settembre , quando da un parcheggio di Camisano Vicentino era stato rubato un autocarro Fiat Iveco 35; qualche sera dopo, la notte tra il 30 settembre e il 1° ottobre, erano stati sottratti 10.000 litri di gasolio, due batterie da camion, due pompe idrauliche da un’altra ditta; una settimana dopo, ancora, il terzetto, secondo quanto appurato dai Carabinieri, è entrato di nuovo in azione a Cartigliano in via delle Industrie 48, rubando alla ditta Baggio altri 1.600 litri  di gasolio. Tra il 10 e l’11 ottobre, poi, sarebbero stati protagonisti di un furto di 3.500 litri di gasolio, di materiale ed attrezzi da lavoro (un’idropulitrice, un compressore, una saldatrice, un gruppo elettrogeno e un trapano/avvitatore) dalla ditta Bertacco Armando di  Conco. Infine, lo scorso 14 ottobre, avrebbero rubato 18 cisterne in plastica vuote della capienza di mille litri ciascuna alla Empb Elettromeccanica di Schio in via Lago Annone.

Oggi la conclusione dell’attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Vicenza, che ha permesso di fermare l’attività della gang. Il terzetto, denunciato per concorso in furto aggravato e continuato, è composto da tre elementi già noti alle forze dell’ordine, tutti domiciliati a Schio: S.C. 26enne moldavo, T.V. moldavo 25enne, H.S., 24enne ucraino. I tre sono inoltre accusati di aver ricettato le targhe austriache (asportate da autocarro) utilizzate sul Fiat Iveco per commettere gli assalti ai cantieri. Tutto il materiale trafugato è stato restituito ai legittimi proprietari.