21enne fa razzia in casa di una pensionata in vacanza: arrestata. Fugge il complice

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Il "malloppo" recuperato dai carabinieri di Schio

Si sono attivati in coppia, in pieno giorno, arraffando gioielli e orologi in casa di una pensionata scledense. Uno dei dei due componenti della banda di ladruncoli però è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato da un equipaggio dei carabinieri di Schio, che lunedì alle 14 hanno arrestato una ragazza di 21 anni – Desideria Pasquale il suo nome completo, pregiudicata – residente a Valli del Pasubio ma nata a Trento nel 1998. Fuggito invece a piedi il complice della giovane, sul quale si concentrano le indagini dei militari che contano di dargli presto un’identità nei prossimi giorni.

Erano le 14 dello scorso 1 luglio quando una chiamata giunta alla centrale di Schio chiedeva l’intervento dei carabinieri in via Btg Apolloni, a due passi da Parco Robinson nella zona a nord della città. Il figlio della donna di 70 anni che vive sola in un’abitazione si era accorto di una finestra rotta e aveva udito dei rumori provenire dall’interno. La madre in questi giorni si trova in una località di vacanza, e aveva affidato la dimora al familiare in sua assenza. Intuizione confermata solo pochi minuti dopo, quando si è parata davanti la 21enne con la “tasche” piene di monili, orologi e alcuni gioielli di discreto valore, la quale avrebbe inoltre tentato di aggredirlo fisicamente. Proprio in quei concitati momento è apparsa la pattuglia delle forze dell’ordine che ha impedito alla ladruncola di scappare.

I militari hanno subito riconosciuto la malvivente più volte attiva nell’Altovicentino, nullafacente e pregiudicata. Nei mesi precedenti in più occasioni era stata denunciata più volte per altri furti in abitazione, colpi portati a termine fingendosi una conoscente del proprietario di casa (solitamente un anziano) e distraendolo mentre un complice prelevava oggetti di valore. Stavolta, grazie alla flagranza di reato, l’arrestata dovrà attendere solo poche ore per trovarsi di fronte al giudice con rito direttissimo. Toccherà al magistrato decidere l’ammontare della pena e se concederle nuovamente la libertà condizionata.

La refurtiva, subito recuperata dai carabinieri intervenuti sul luogo del furto, è stata restituita ai legittimi proprietari.