Spettacolando – Si chiude Vicenza Jazz. E arriva la primavera

Domenica 21 maggio si è chiusa virtualmente al teatro Olimpico un’edizione di Vicenza Jazz più piovosa che mai.

Un’edizione martoriata dalla pioggia ancor più degli anni passati, al punto dal poter essere definita Vicenza Wet jazz. Anche la tanto attesa Orchestra Popolare “La Notte della Taranta” programmata in Piazza dei Signori per il sabato iniziale del festival, si è dovuta infatti spostare sul palco del teatro Comunale: e non è stata proprio stata la stessa cosa.

Nella sacralità dei teatri Olimpico e Comunale, sono andati in scena i concerti di punta. Dallo straordinario duo pianistico di Katia e Marielle Labèque sulle musiche di Debussy, Ravel, Schubert, Bernstein, passando per il grande Jan Garbarek Quartet, fino ad arrivare all’attesissimo Abdullah Ibrahim, un concerto solo piano in esclusiva europea.
Dagli omaggi a Nina Simone al Teatro Astra del venerdì iniziale, si è passati ai momenti di sperimentazione in chiave jazz. Il Ridotto del teatro Comunale ha accolto suoni provenienti dalla Grecia, con Tania Giannouli Trio; poi Anne Paceo,  Rachel Eckroth fino a Hamid Drake, con una performance di danza inusuale quanto ipnotica.

Causa pioggia, la sessione serale prevista nei bellissimi Giardini del Teatro Astra, si è trasferita al chiuso del teatro stesso ma la meteoropatia ha purtroppo allontanato gli spettatori vicentini.
Lo stesso Bar Borsa, punto di ritrovo della prima serata, ha pagato dazio: il palco esterno ben allestito spesso non è stato utilizzato, perché l’umidità della pioggia poco si conciliava con gli strumenti. Quindi, tutti a suonare dentro, anche lì.
Ultima nota dolente, l’assenza del Bar Astra dal programma: siamo rimasti così senza il punto di riferimento che ci accoglieva all’ora dell’aperitivo e ci preparava alla serata musicale. Motivi burocratici, vecchie normative prive di logica, difficoltosa comunicazione con l’amministrazione comunale. Qualunque sia la verità, rimane il dispiacere per una lunga tradizione interrotta, dove un pubblico trasversale ha potuto ascoltare per anni musica di livello, a volte in silenzio, a volte ballando.

Causa pioggia ( già, sempre lei), è stato annullato anche lo spettacolo della banda che nella prima domenica annunciava l’inizio di una settimana di festa.
E’ un peccato doverlo ammettere, ma festa vicentina purtroppo non è stata. Buona, anzi ottima musica sì, ma quell’atmosfera che si respirava per le strade è andata un po’ smarrita per trovare una dimensione sono in luoghi fisici. Ci è mancata quella sensazione di magia che respiravi camminando per le strade o seduto al bar, e non solo nelle poltrone di un teatro. Certo, la pioggia, ma forse non solo.

Per concludere. Con un concerto intitolato “Seasons and Mid-Seasons” , Sonig Tchakerian (violino) & Pietro Tonolo (sax) accompagnati dall’ Orchestra Regionale Filarmonia Veneta siamo stati traghettati verso le settimane musicali al teatro olimpico: un’ora e mezza col fiato sospeso e applausi a scena aperta. E uscendo era già estate.
Bravi comunque gli organizzatori che hanno tenuto alto la qualità della musica. Attendiamo il sole per il prossimo maggio.

Paolo Tedeschi