Dazi Usa scattati a mezzanotte: prodotti Ue colpiti per 7,5 miliardi di dollari. Stangata ai formaggi italiani

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L’amministrazione Trump, ha imposto dalla mezzanotte ora locale dazi per un valore di 7,5 miliardi di dollari ai beni dei Paesi dell’Unione Europea, prelievi che interesseranno principalmente Germania, Francia, Spagna e anche Regno Unito.

I dazi statunitensi, sono stati decisi dell’amministrazione americana come risarcimento per i fondi pubblici ad Airbus. Secondo l’Organizzazione mondiale del commercio, infatti, l’Europa è stata responsabile di aiuti illegittimi al colosso aerospaziale impegnato nella lotta per il dominio dei cieli con la rivale americana. Per controbilanciare questa ingerenza pubblica in affari privati, gli Usa hanno potuto far scattare gli aumenti alla dogana. Una storia destinata a riproporsi in futuro, quando verrà il giorno del giudizio per gli analoghi aiuti di cui l’Europa accusa gli Usa, questa volta nei confronti di Boeing.

Per quello che riguarda l’Italia, il consigliere economico di Trump, Larry Kudlow, ha detto: “non può essere l’ultima parola”. “Trump ha detto che esaminerà” le istanze dell’Italia, che vorrebbe scongiurare le tariffe anche perché Roma non è direttamente coinvolta negli aiuti di Stato al consorzio Airbus, ma “non è entrato nei dettagli.

Kudlow era presente all’incontro tra l’inquilino della Casa Bianca e il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “Amo il parmigiano, peccato che dobbiamo imporre tariffe”, ha detto Kudlow proprio mentre sui social si diffondeva la campagna #iostocolparmigiano. “Se i prodotti italiani saranno colpiti da un dazio aggiuntivo di circa 117 milioni di euro (fonte: ICE), sarà la Dop Parmigiano Reggiano – ha sottolineato il Consorzio – ad accusare il colpo più duro, in quanto il 25% dell’impatto complessivo Italia andrà a ricadere proprio sul Re dei Formaggi”.

“L’Italia – ha ripreso Lawrence Kudlow – ha bisogno di crescere di più, potete crescere del 3%, 4%, 5% a lungo termine come in passato». La sua ricetta: taglio tasse, deregulation, innovazione tecnologica ed eventualmente taglio del welfare. Kudlow ha anche minimizzato sul rapporto pil/debito pubblico, suggerendo che può ridursi con la crescita: «In Giappone è oltre il 200%, in Cina oltre il 300%”.

Per l’Italia oltre ai formaggi, i prodotti più colpiti saranno anche i liquori e gli amari.

La lista Usa si concentra inoltre sui prodotti provenienti dalla Spagna (formaggio fresco, olive e olio d’oliva, tra gli altri), ma anche dalla Francia (vino, formaggio), Germania (caffè, biscotti, waffle), Regno Unito (whisky, dolci) e da oltre venti Paesi dell’Unione.