Economia, la Bce lascia invariati i tassi d’interesse. Obiettivo: ritorno inflazione al 2%

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Il trend dell’inflazione si mantiene in calo e così la Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse: il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,5%, quello sui depositi al 4% e quello sui prestiti marginali al 4,75%. E’ la terza riunione consecutiva della Bce in cui il costo del denaro non viene ritoccato.” A parte un effetto base al rialzo sull’inflazione complessiva legato all’energia, la tendenza al ribasso è proseguita – si legge nel comunicato diffuso dall’Eurotower – e i passati incremento dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento”.

Le motivazioni sono appunto legate all’andamento dell’inflazione che, a parte un effetto base al rialzo legato all’energia, la tendenza al ribasso dell’inflazione di fondo è proseguita e i passati incrementi dei tassi di interesse continuano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento.

L’obiettivo è chiaro: “Il Consiglio direttivo – si legge nel comunicato – è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% a medio termine. In base alla sua attuale valutazione, ritiene che i tassi si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo”.

Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario e i governatori ribadiscono anche che le decisioni sui tassi saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari.

Al termine della riunione del consiglio direttivo della Bce la presidente Christine Lagarde ha dichiarato: “È probabile che l’economia della zona euro sia stagnante nell’ultimo trimestre del 2023 e debole nel primo del 2024. Ma alcuni indicatori puntano ad una ripresa più in là nell’anno. L’inflazione, scesa a 2,9% a dicembre, calerà ancora nel 2024. Il momento per il taglio dei tassi non sembra ancora essere arrivato. Il consenso intorno al tavolo del consiglio direttivo è che è ancora prematuro discuterne – ha sottolineato Lagarde aggiungendo – Dobbiamo essere più avanti nel processo di disinflazione prima di poter essere sicuri che l’inflazione raggiungerà il target del 2%. Non è forward guidance ma è la meccanica di quello che vogliamo vedere nelle prossime settimane”.