Gas, accordo in Ue: price cap a 180 euro. In vigore dal 15 febbraio

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Dopo mille rinvii è stato finalmente raggiunto al Consiglio Affari Energia un accordo politico tra i paesi europei per l’applicazione di un price cap al gas importato dalla Russia. Il limite verrebbe fissato a 180 euro per megawatt/ora, ossia 70 euro in più rispetto ai valori attuali. Una soglia significativamente più bassa del tetto iniziale fissato dalla Commissione europea a 275 euro/MWh. Anche la Germania, dopo lunghe trattative, ha dato la sua approvazione. Contraria l’Ungheria, mentre Austria e Paesi Bassi si sono astenuti.

Sulla base dell’intesa il price cap entrerà in vigore il 15 febbraio prossimo. I giorni necessari – in cui il prezzo deve superare i 180 euro a megawattora – perché scatti il meccanismo di correzione restano tre. Altra condizione è che la differenza con il costo del gas liquefatto (gnl), più costoso, sia di almeno 35 euro.  Un altro punto concordato a Bruxelles è che “La Commissione europea può, se appropriato, proporre anche modifiche” al regolamento “per includere i derivati negoziati sui mercati non regolamentati, oppure per rivedere gli elementi presi in considerazione per il prezzo di riferimento”.

Esulta il ministro per l’Ambiente e la sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin. “È la vittoria dei cittadini italiani ed europei che chiedono sicurezza energetica. È la vittoria dell’Italia che ha creduto e lavorato per raggiungere questo accordo”, commenta su Twitter. Soddisfatto anche Giovanbattista Fazzolari, sottosegretario all’Attuazione del programma di Governo, che parla di “un importante segnale di responsabilità da parte dell’Unione europea. Un cambio di passo significativo in favore di famiglie ed imprese per fronteggiare il caro energia. Una vittoria frutto della tenacia e della credibilità del governo Meloni”.