La Bce aumenta i tassi dello 0,25%. I mutui potrebbero crescere di 275 euro

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L’Istituto centrale europeo annuncia che la Bce ha deciso di alzare i tassi d’interesse di un quarto di punto percentuale, portando il tasso sui rifinanziamenti principali al 4%, quello sui depositi al 3,50%, e quello sui prestiti marginali al 4,25% confermando quindi gli aumenti graduali del costo del denaro per frenare la corsa dei prezzi.

La Fed invece ha lasciato invariati i tassi di interesse per la prima volta in 15 mesi, mantenendo così il costo del denaro fermo fra il 5% e il 5,25%. Tuttavia la Federal Reserve potrebbe annunciare nuovi rialzi da qui alla fine dell’anno, in base alla situazione e all’andamento dei prezzi.
Questi ritocchi al rialzo sono da inserire in un quadro di incertezza economica: i dati dell’Ocse sul primo trimestre del 2023 mostrano la Germania in recessione mentre l’Italia migliora e cresce dello 0,6% in un contesto di accelerazione del Pil del G20.
L’Istituto nel comunicato sull’aumento dei tassi scrive: “L’inflazione in calo ma si prevede che rimarrà troppo alta per troppo tempo. Il Consiglio direttivo è determinato a garantire che l’inflazione ritorni tempestivamente al suo obiettivo a medio termine del 2%. Pertanto, oggi ha deciso di aumentare di 25 punti base i tre tassi di interesse chiave della Bce. In base alle proiezioni macroeconomiche di giugno, gli esperti dell’Eurosistema si attendono che l’inflazione complessiva si attesti in media al 5,4% nel 2023, al 3,0% nel 2024 e al 2,2% nel 2025”.
Aumento delle rate dei mutui fino a 275 euro rispetto all’anno scorso: è il costo per chi ha acceso un finanziamento secondo le simulazioni di Facile.it, che sottolinea come la corsa dei tassi potrebbe non essere finita visto che, secondo le aspettative di mercato, il picco dell’Euribor verrà raggiunto a settembre prossimo.
A seguito delle decisioni della Bce, poi, a giugno 2023 è arrivato al 4,67% portando la rata del medesimo muto a 713 euro; rata che, con l’ulteriore rialzo dello 0,25%, potrebbe arrivare addirittura a 731 euro, il 60% in più rispetto a quella iniziale.

Altro fattore negativo è la scadenza, a fine giugno, delle condizioni agevolate di garanzia fino all’80% per i mutui prima casa destinati ai giovani, misura che ha aiutato molti richiedenti under 36 ad acquistare un immobile, che ha portato gli aspiranti mutuatari con meno di 36 anni dal 43,4% delle richieste totali di mutui prima casa nel primo semestre 2021, al 51,3% tra gennaio e maggio 2023.