Naufragio Grecia, strage di migranti: a bordo centinaia di persone

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Un peschereccio partito da Tobruk, in Libia, per raggiungere l’Italia aveva a bordo centinaia di migranti, forse “fino a 750” così come riferiscono i superstiti, e si è capovolto ieri nelle acque dell’Egeo, a 47 miglia nautiche da Pylos nel sud del Peloponneso, in Grecia. Dopo una giornata di ricerche e soccorsi sono stati recuperati 78 corpi e un centinaio di persone sono state tratte in salvo. Mentre le ricerche dei sopravvissuti continuano i giornali greci riportano la testimonianza di un medico dell’ospedale di Kalamata al quale un superstite ha detto della presenza di oltre 100 bambini nelle stive del peschereccio, notizia finora non confermata.

Nikolaos Alexiou, comandante e portavoce della guardia costiera greca afferma che la parte esterna della nave era piena di persone e aggiunge: “sospettiamo che lo stesso valga per l’interno. Non si può dare un numero esatto con certezza, ma certamente il numero è molto alto”. Secondo le prime ricostruzioni dei sopravvissuti che erano a bordo dell’imbarcazione “il numero dei passeggeri era di 750” racconta il governatore della regione del Peloponneso, Panagiotis Nikas. Lo stesso numero fornito da Alarm Phone, che già il giorno prima era stata contattata per segnalare un’imbarcazione in difficoltà.

I vertici dell’Unione europea esprimono il loro cordoglio per la notizia. La presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è detta “profondamente addolorata” e “molto preoccupata per il numero di persone scomparse”, sottolineando la necessità di “continuare a lavorare insieme, con gli Stati membri e i Paesi terzi, per prevenire queste tragedie”. Il presidente del Consiglio europeo Charles Michel afferma: “Dobbiamo porre fine al business senza scrupoli dei trafficanti”, e annuncia che “i leader dell’Ue affronteranno la questione al vertice di giugno”. Per la commissaria Ue agli Affari Interni, Ylva Johansson, il naufragio rappresenta il segno del fatto che la politica migratoria non funziona bene al momento. La stessa si augura che verrà cambiata con il nuovo Patto di migrazione e asilo. “La situazione di stallo durata sette anni è finita”, ha spiegato Johansson, difendendo il lavoro delle Ong: “Sono diverse tra loro ma in generale fanno un ottimo lavoro e salvano vite”. E chi migra “in cerca di una vita migliore merita sicurezza e dignità”, le fa eco Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu.