Stati Uniti: il crac della Silicon Valley Bank spaventa i mercati europei

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Paura sui mercati europei: la Silicon Valley Bank è stata chiusa dalla Federal Deposit Insurance Corp, l’autorità di regolamentazione della California che ha preso il controllo dei depositi. La stessa agenzia ha annunciato di aver costituito una nuova banca in cui far confluire tutti gli asset di Svb: la Deposit Insurance National Bank di Santa Clara. I clienti assicurati potranno accedere ai propri fondi a partire dalla mattina di lunedì 13 marzo. Tutti gli altri potranno avere accesso a un dividendo dei depositi entro la prossima settimana.

Cos’è la Silicon Valley Bank? E’ il 16° gruppo bancario degli Stati Uniti, da sempre impegnata nel settore tech. Spieghiamo cosa è successo: a seguito di alcuni pessimi investimenti (soprattutto titoli di Stato americani), la Silicon Valley Bank ha registrato una perdita di circa 2 miliardi di dollari, trovandosi quindi a corto di liquidità. Ha tentato con un’emissione di azioni pari a 2,2 miliardi di dollari di tirare il fiato, ma, è stato un tentativo vano: gli investitori non hanno accettato.

La caduta provocata da alcune società di venture capital, compresa Founders Fund di Peter Thiel. Queste infatti hanno consigliato alle aziende in portafoglio di ritirare i soldi dall’istituto. Un consiglio che si è tramutato in una fuga vera e propria e in un fallimento nel giro di meno di 48 ore. L’agenzia federale ha già creato una nuova banca, la National Bank of Santa Clara, per i depositi e i gli asset di SVB: il nuovo istituto sarà operativo da lunedì 13 marzo per facilitare i prelievi da parte dei clienti dell’istituto fallito.

Paura sui mercati come nel 2008. Gli esperti rassicurano: il crac della Silicon Valley Bank fa paura ma non è un’altra Lehman Brother. Secondo gli analisti, dunque, non c’è un nuovo rischio come quello di 15 anni fa. Ricordiamo che la Silicon Valley Bank fu fondata nel 1983 da Bill Biggerstaff e Robert Medearis durante una partita di poker. Il suo primo ufficio è stato aperto nel 1983 in North First Street a San Jose.

L’ufficio di Palo Alto venne aperto nel 1985. La strategia della SVB è sempre stata quella di raccogliere depositi da imprese finanziate tramite capitale di rischio. Si è poi ingrandita nel settore bancario e finanziario degli stessi venture capitalist aggiungendo servizi volti a consentire alla banca di mantenere i clienti man mano che si consolidavano dopo la loro fase di avvio. Adesso, a far paura non è tanto questo crac quanto il campanello d’allarme che suona: il primo segnale di un problema più serio legato al sistema creditizio.