Consiglio Ue, Draghi: “Con il Pnrr tasso di crescita più alto di prima del Covid

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Si chiude oggi a Bruxelles il Consiglio Europeo e il presidente del Consiglio Mario Draghi nella conferenza stampa conclusiva dichiara che il Pnrr e le politiche fiscali nazionali faranno aumentare la crescita, prima di tutto perché la spesa di per sé produce crescita. “Ma questa sarebbe di breve durata – spiega Draghi – se gli investimenti sono ben fatti e fatti onestamente, produrranno un aumento della produttività. Consequenzialmente, si innescherebbe una dinamica virtuosa che allenterebbe la pressione del debito sull’economia italiana. Quanto più presto raggiungiamo questi risultati, tanto meno ci sarà questo rischio, non ora ma fra un anno o due, di disallineamenti tra politica fiscale e politica monetaria e anche tra Ue e Stati Uniti”.

Draghi ha sottolineato che occorre una politica fiscale espansiva focalizzata sempre più sugli investimenti in particolare quelli che faranno la nostra società diversa. “Bisogna mirare alla crescita, a tassi più alti di quelli pre-pandemia. Se gli investimenti del Recovery sono ben fatti produrranno un aumento della produttività, quindi un tasso di crescita più alto che diminuirà la pressione del debito italiano”.

Sulla variante Delta che sta creando incertezza sulla ripresa Draghi ha spiegato: “Vediamo come la diffusione della variante Delta stia creando incertezza nella ripresa economica su cui l’Inghilterra era avviata molto bene. Non vogliamo trovarci in questa situazione né soprattutto, in autunno, quando ricominciano le scuole, quando i trasporti tornano ad essere pieni, non vogliamo trovarci nella situazione dello scorso anno”.

Sull’unione Bancaria Draghi poi conclude: “Non c’è stato l’accordo ed è meglio che non ci sia se deve essere su termini per noi inaccettabili. Ma non siamo solo noi – spiega – non si sono trovate le necessarie convergenze sui cardini dell’unione bancaria: da un lato l’assicurazione sui depositi, dall’altra i vincoli che si vogliono mettere sui portafogli bancari investiti in titoli di Stato”.