Economia, aumenti in busta paga per i dipendenti pubblici. Ma preoccupa l’esodo dei funzionari


Novità in vista per i dipendenti della pubblica amministrazione che da giugno riceveranno aumenti in busta paga fino a 480 euro al mese, grazie a un intervento del governo che stanzia 190 milioni di euro per colmare il divario nel salario accessorio tra i diversi ministeri. L’obiettivo è uniformare i compensi accessori al livello più alto oggi registrato, quello delle Agenzie fiscali, dove si raggiungono in media 6.724 euro l’anno, cioè circa 560 euro al mese.
Secondo quanto riportato finora, gli incrementi si aggiungeranno all’aumento del 6% già ottenuto con il rinnovo del contratto triennale, portando a un ulteriore incremento medio del 3,15%. Gli importi varieranno a seconda del ministero di appartenenza e saranno definiti attraverso la contrattazione integrativa.
Non tutto però sembra brillare. Sebbene gli stipendi base nella PA centrale siano uguali a parità di qualifica, i trattamenti economici complessivi differiscono tra amministrazioni. Questo a causa del salario accessorio, che varia in base ai fondi disponibili nei singoli ministeri. Da anni esiste una netta distinzione tra “ministeri ricchi”, come l’Agenzia delle Entrate e i Monopoli, e “ministeri poveri”, come quello della Giustizia.
Il risultato si configurerebbe in un vero e proprio esodo dei funzionari verso le amministrazioni più remunerative, con il ministero della Giustizia tra i più colpiti dalla fuga di personale.