Italia promossa da Moody’s: dopo 23 anni il rating passa a Baa2

Moody's motiva così il rialzo del rating italiano a Baa2. “Il miglioramento del rating riflette un percorso coerente di stabilità e decisioni politiche che migliorano l'efficacia di riforme economiche e di bilancio e degli investimenti attraverso il Pnrr”. Moody's guarda inoltre “alla prospettiva di ulteriori azioni politiche a sostegno della crescita e del consolidamento fiscale oltre la scadenza del 2026” del Pnrr – si legge – attendendosi un debito in calo dal 2027 in poi. L'outlook stabile bilancia la possibilità di riforme che “potrebbero migliorare le prospettive di crescita dell'Italia”, ma anche del fatto che “il calo del debito dipende da una crescita robusta e deficit primari crescenti”.
Fra le incertezze della crescita economica, resta solida la domanda di Btp e titoli del debito. Dopo le promozioni del rating da parte di S&P in primavera e Fitch in ottobre, stavolta è toccato a Moody's. Complici la stabilità politica, i rendimenti attraenti, una politica di bilancio prudente e la strategia retail del Mef fra Btp Italia, Btp Più e Btp Valore, le famiglie e imprese italiane ad agosto detenevano 442,4 miliardi di euro di debito pubblico, il 14,4% del totale ossia il doppio rispetto al minimo del 7,9% del 2021. Un aumento di domanda in tandem con quello degli investitori esteri, saliti al 33,8% del totale dal 26,8% del 2022, che aiuta a compensare la diminuzione dei Btp in pancia a Bce-Bankitalia, mentre le banche sono pressoché stabili negli ultimi anni, a circa 620 miliardi.