Tasse non pagate: i Comuni potranno pignorare i conti correnti

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Ha scatenato polemiche e preoccupazione la notizia di un emendamento della manovra economica in discussione in Parlamento, secondo cui Comuni e Province potranno riscuotere imposte locali ed entrate patrimoniali non pagate con le stesse modalità dell’Agenzia delle entrate con pignoramenti e fermi amministrativi. “Roba da Urss”, ha commentato il leader leghista Matteo Salvini, mentre il premier Giuseppe Conte da Arezzo all’Assemblea dell’Anci ha smentito: “i cittadini italiani possono stare tranquilli. Non mi risulta”.

In pratica l’articolo 96 della legge di bilancio – ora all’esame del Senato – introduce una “Riforma della riscossione degli enti locali” che consente a questi stessi enti di andare più veloci, senza attendere i tempi di iscrizione a ruolo del debito o di predisposizione dell’ingiunzione. Riduce in sostanza tempi e costi. Dall’1 gennaio 2020 ai sindaci servirà un solo atto anziché due (accertamento e ingiunzione) per arrivare all’esecuzione forzata.

Entro 3 mesi dalla notifica dei mancati pagamenti, i Comuni potranno attivare le procedure di riscossione attraverso comunicazioni ufficiali con raccomandata o posta elettronica. Vengono poi concessi 6 mesi di sospensione, così da consentire agli interessati di mettersi in regola. Tra notifica e prelievo forzato passeranno dunque 9 mesi. La norma non si applica a debiti inferiori a 10 mila euro, se non previo invio al debitore di un sollecito di pagamento.

La norma per ora non include le multe stradali
perché – si legge nella Relazione illustrativa alla manovra – “le disposizioni in esame non incidono sul codice della strada”. Non è però escluso che il testo cambi durante l’iter di discussione parlamentare, di qui alla fine dell’anno. Anche perché l’Anci – l’associazione dei Comuni – vorrebbe potersi assicurare quel miliardo di multe che rimangono sistematicamente fuori dalle casse cittadine. E che l’ex Equitalia fatica a riprendere, visti gli importi piccoli e i costi di recupero alti.

Saranno inoltre consentiti pagamenti rateizzati in base all’importo del debito: fino a 100 euro nessuna rata, da 100 a 500 euro 4 rate mensili e poi su fino a 72 rate mensili per debiti oltre 20 mila euro.

Il leader della Lega Matteo Salvini sugli scudi: “Se entrano nel tuo conto corrente per pignorare, secondo me siamo all’Unione sovietica fiscale, lo stato di polizia fiscale”. Eppure proprio il viceministro leghista all’Economia Massimo Garavaglia nel governo Conte 1 sponsorizzava la riforma della riscossione degli enti locali, visto che per i Comuni si parla di 19 miliardi di euro non incassati.