Ue, ok alla direttiva sulle ‘case green’. Pichetto Fratin: “obiettivi irraggiungibili”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

E’ arrivato il via libera dell’Eurocamera sulle ‘case green’ ovvero la cosiddetta direttiva per l’efficienza energetica degli edifici in tutta Europa. I sì sono stati 343, 216 i voti contrari e 78 gli astenuti.

Subito sugli scudi il centrodestra a partire da Forza Italia. Il capo delegazione di FI al Parlamento europeo Fulvio Martusciello, a pochi minuti dal voto della Plenaria, avverte: “E’ un motivo di orgoglio per Forza Italia che si vada creando una maggioranza in Aula che possa stoppare la cosiddetta direttiva green sulla casa, che noi riteniamo, come ha detto Silvio Berlusconi, fortemente dannosa per il bene sacro degli italiani, che è la casa. Tutti i gruppi sono divisi al loro interno e mi fa piacere prendere atto che i gruppi del centrodestra italiano seguiranno tutti l’indicazione del presidente Berlusconi votando questa direttiva”.

FdI parla di “Patrimoniale mascherata”. Il capo delegazione di FdI-Ecr Carlo Fidanza, il copresidente Ecr Nicola Procaccini e l’eurodeputato di FdI-Ecr Pietro Fiocchi chiariscono: “L’efficientamento energetico degli edifici è un obiettivo condivisibile, ma non può essere perseguito sulla pelle dei cittadini”. Il dito è puntato in particolare sui tempi ritenuti irragionevoli: “il testo, non tiene conto delle differenze tra i vari stati membri e non fa chiarezza sugli stanziamenti previsti per sostenere questo percorso. In queste condizioni, si prospetta una vera e propria ‘patrimoniale mascherata’ ai danni dei cittadini che dovrebbero farsi carico di esborsi ingenti per ottemperare agli obblighi della direttiva. Il tutto aggravato dal probabile aumento dei costi del materiale edilizio” e dal fatto che l’Italia “ha un patrimonio immobiliare dal grande valore storico e culturale”.

Insoddisfatto anche il ministro Pichetto Fratin: “obiettivi irraggiungibili”. Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha bocciato senza appello il testo definendolo “insoddisfacente per l’Italia. Ci difenderemo”, ha aggiunto. “Non mettiamo in discussione gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio, che restano fondamentali. Manca però in questo testo una seria presa in considerazione del contesto italiano, diverso da quello di altri Paesi europei, oltre che di una radicata visione della casa come ‘bene rifugio’ delle famiglie italiane. Gli obiettivi temporali, specie per gli edifici residenziali esistenti, sono ad oggi non raggiungibili per il nostro Paese”.