Valle Agno: ecco le azioni dei sei Comuni contro l’inquinamento e per il risparmio energetico

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I Comuni della Valle dell’Agno corrono verso l’obiettivo della riduzione del 40% delle emissioni di gas serra entro il 2030 e rilanciano il proprio impegno introducendo nel PAESC anche il comparto industriale e le misure per la riduzione delle polveri sottili, in linea con il Programma locale per la Qualità dell’Aria.

E’ questo, in sintesi, quanto presentato questa mattina, 14 marzo, in Municipio a Valdagno dalle amministrazioni comunali di Recoaro, Valdagno, Cornedo, Brogliano, Castelgomberto e Trissino. Si tratta dell’aggiornamento del Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile ed il Clima (PAESC) che traccia le nuove azioni da intraprendere nei prossimi anni per perseguire gli impegni di risparmio energetico, riduzione delle emissioni inquinanti e sviluppo sostenibile dettati dall’Unione Europea. Il Piano coinvolge anche Impianti Agno Srl.

Dal monitoraggio emerge un primo traguardo: tra il 2007 (anno di riferimento) e il 2020 nel territorio si è registrato una diminuzione del 33% delle emissioni di CO2.

Il Piano
Il PAESC è lo strumento di pianificazione energetica e ambientale che traccia le azioni che gli enti locali hanno intenzione di attuare per adempiere all’obiettivo di riduzione di almeno il 40% delle emissioni generate all’interno del proprio territorio entro il 2030. I 6 Comuni della Valle dell’Agno hanno deciso nel 2016 di svilupparlo in maniera sovracomunale e, in fase di aggiornamento, hanno deciso diintrodurvi anche gli obiettivi fissati dal Patto dei Sindaci per abbattere – sempre del 40% e sempre entro il 2030 – le emissioni in atmosfera delle polveri sottili primarie (PM10, PM2,5) e dei gas cosiddetti precursori (ossidi di azoto NOx e ammoniaca NH3). Un duplice obiettivo ne porta con sé anche un terzo: la riduzione del 40% dei costi della “bolletta” energetica territoriale.
I lavori di monitoraggio del PAESC hanno consentito di stimare la bolletta energetica dell’intera vallata: 260 milioni di euro ad agosto 2022, contro i 120 milioni di euro del 2019″ spiega l’assessore all’ambiente di Valdagno, Michele Cocco.
Risultati e obiettivi
Per raggiungere questi traguardi il Piano individua una serie di azioni concrete e misurabili negli anni grazie anche alla realizzazione di un inventario di base delle emissioni di CO2 e polveri sottili. In particolare, quest’ultimo ha evidenziato una riduzione del livello di emissioni di CO2 di circa il 33% tra 2007 (360.013 tonnellate) e 2020 (242.435 tonnellate) con uno scenario che porta a un’ipotesi di riduzione tra 57% e il 69% nel 2030.
Per le polveri sottili, introdotte ora per la prima volta nel Piano, si stima invece un’ipotesi di riduzione entro il 2030 che varia per il PM2,5 tra il 41% e il 48%, per il PM10 tra il 41% e il 49%, per il NOx tra il 40% e il 49% e per il NH3 tra il 41 e il 46%.
Le azioni
Con il Piano, i Comuni delle Valle dell’Agno si impegnano ad avviare sul territorio misure di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici e misure per il miglioramento della qualità dell’aria. In particolare, vengono proposte due tipologie di azioni: quelle pubbliche, che agiscono sui consumi dell’ente pubblico, e quelle private, che promuovono interventi sui consumi energetici privati i quali rappresentano circa il 99% dei consumi totali.
Tra le azioni sovracomunali rientrano, ad esempio, il coordinamento di comunità energetiche rinnovabili, la certificazione/contabilità ambientale del territorio, lo sviluppo e il potenziamento della rete ciclopedonale, la valorizzazione delle colline e la creazione di filiere corte agroalimentari, il miglioramento del trasporto pubblico locale e lo studio sull’utilizzo delle biomasse locali. Nei singoli Comuni sono inoltre poi previsti numerosi interventi specifici come l’efficientamento energetico e la riqualificazione impiantistica degli edifici, la sostituzione dell’illuminazione pubblica con sistemi a LED, il rinnovo dei veicoli comunali con veicoli meno inquinanti, la realizzazione di interventi di cura e manutenzione del territorio.Le prossime tappe
Prima di diventare a tutti gli effetti operativo, l’aggiornamento del PAESC – integrato con il Programma locale per la Qualità dell’Aria – dovrà ora essere approvato dai sei Consigli Comunali.