Decreto flussi migratori, industriali e artigiani contro il Governo: “Basta lotteria del click day”

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African American steel worker analyzing finished product in a factory.

Il 5, 7 e 12 febbraio sono i giorni del cosiddetto “click day” del Decreto Flussi 2025: la “lotteria” attraverso la quale aziende e famiglie possono regolarizzare lavoratori e lavoratrici stranieri.

Ieri, 5 febbraio, la chiamata ha riguardato gli ingressi di lavoratori subordinati non stagionali, tra gli altri per i settori edilizia, meccanica, autotrasporto merci per conto terzi, telecomunicazioni, cantieristica navale: le 25 mila quote previste dal decreto sono state raggiunte a quattro minuti dall’avvio del click day, alle 9 di mattina. Domani, 7 febbraio sarà la volta degli ingressi di lavoratori subordinati non stagionali per il settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria e anche per le richieste di nulla osta al lavoro subordinato non stagionale per i lavoratori di origine italiana residenti in Venezuela. Mercoledì 12 febbraio, infine, potranno essere trasmesse le domande per lavoratori subordinati stagionali per i settori agricolo e turistico-alberghiero. Inoltre, da domani, al di fuori delle quote, sarà possibile inoltrare, solo per l’anno 2025, domande per lavoro subordinato non stagionale, entro un numero massimo di 10 mila istanze, relative a lavoratori da impiegare nel settore dell’assistenza familiare o sociosanitaria a favore di persone con disabilità o di grandi anziani.

Per l’anno 2025 il Decreto Flussi ha previsto complessivamente 181 mila ingressi di lavoratori stranieri: 70.720 per lavoro subordinato non stagionale, 730 per lavoro autonomo e 110.000 per lavoro subordinato stagionale.Si tratta dei numeri più alti di sempre, ma sempre più bassi rispetto alle esigenze del sistema produttivo e delle famiglie italiane.
Sul sistema dei click-day per la chiamata di lavoratori stranieri, piovono però oggi le critiche al Governo da parte sia di Confindustria che di Confartigianato Vicenza.

Confindustria Vicenza: “Servono riforme coraggiose”

“Tre anni fa – commenta  Alberto Favero, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle relazioni industriali – ho denunciato l’inadeguatezza del sistema del click day. Oggi, devo ribadire con forza la stessa critica: nulla è cambiato. Il Decreto Flussi 2025 ancora una volta impone finestre temporali rigide, trasformando la richiesta di manodopera in una corsa contro il tempo senza alcun criterio di qualità. I numeri relativi alle domande (oltre 164 mila precompilate) confermano la necessità di rivedere alla radice il sistema: le imprese non riescono a programmare e molte rinunciano, perché consapevoli dell’incertezza e delle lungaggini”.

Nel frattempo, la denatalità e l’invecchiamento della popolazione procedono inesorabili. “Abbiamo bisogno di lavoratori in vari settori, non soltanto stagionali, – prosegue Favero – ma il sistema attuale risponde con quote insufficienti e procedimenti frammentari. È indispensabile ripensare i flussi migratori partendo dalle esigenze concrete delle imprese: quando c’è un posto disponibile, con contratto regolare e garanzie di sicurezza, il processo di ingresso dovrebbe essere rapido e accessibile in qualunque periodo dell’anno. Anche la formazione può e deve essere prevista in maniera strutturale, ad esempio se si vuole offrire opportunità a chi già risiede qui con protezione internazionale: queste persone potrebbero apprendere l’italiano e trovare un lavoro dignitoso, senza cadere nelle maglie del lavoro nero o in mano alla criminalità”.

Per Confindustria quello che serve è “maggior raccordo tra ministeri, centri per l’impiego, agenzie private e imprese, superando logiche emergenziali”. “Il mondo è cambiato, l’economia si evolve in fretta – conclude Favero – e noi rischiamo di restare imbrigliati in un sistema obsoleto, che non fa gli interessi né delle aziende né dei lavoratori. È ora di dire basta alla lotteria del click day e di aprire la strada a riforme coraggiose, capaci di dare finalmente una risposta adeguata ai bisogni reali del Paese”.

Le critiche di Confartigianato

Sulla stessa linea è anche Gianluca Cavion, presidente di Confartigianato Vicenza: “L’assunzione mirata di una persona non può essere una lotteria. Lo dissi un anno fa e oggi, con rammarico, devo ribadire il concetto. Il problema è un sistema farraginoso e macchinoso che non facilita. Quest’anno le domane si potevano pre-caricare a novembre: informazione di cui non tutti sono venuti a conoscenza e che prevedeva, per cambiare, un altro passaggio burocratico relativo questa volta alla documentazione sull’idoneità dell’alloggio. Tutto questo ha scoraggiato più di qualcuno, soprattutto quanti magari erano al secondo o terzo tentativo”.
“C’è poi l’aspetto pratico. A parte il fatto che un imprenditore da solo avrebbe più di una difficoltà a seguire tutta la documentazione richiesta – prosegue Cavion – , le aziende che scelgono questa strada è perché hanno bisogno di lavoratori: ma adesso, non tra tre mesi o tra un anno o due. È successo anche che domande ‘fuori quota’ nel 2023 siano rientrate in quota e accettate qualche mese fa! Questo per dire quanto i tempi della burocrazia e i tempi dell’impresa siano disallineati, sarebbe invece il caso che il legislatore capisse meglio le necessità del mondo produttivo e investisse almeno nel creare strumenti di più facile accesso e burocraticamente più snelli mettendo così gli imprenditori nelle condizioni di fare al meglio il loro mestiere”.
“Quella della carenza di personale – conclude il presidente di Confartigianato Viceza – è un tema che si fa sempre più pressante e urgente e che rischia di riflettersi sulla crescita delle imprese, soprattutto in momento delicato come questo. Per questo sarebbero auspicabili sistemi più snelli e più funzionali per trovare lavoratori anche dall’estero”.

I numeri

Anche per il Decreto flussi 2025 gli interessati hanno avuto la possibilità di precompilare le domande. Complessivamente, secondo una comunicazione del ministero degli Interni di due giorni fa, sono state 164.787 quelle correttamente inserite e complete al 100%, pronte per essere inviate nel corso dei click day: 57.812 relative al lavoro subordinato non stagionale (settori produttivi tra cui edilizia, meccanica,…);  61.432 riguardano il lavoro stagionale; 44.809 interessano il settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, per cui sono previste le quote; 734 sono relative all’assistenza familiare e socio-sanitaria fuori quota, per cui sono previsti 10 mila ingressi.