Trattativa difficile per lo stabilimento della San Pellegrino. Donazzan incontra le parti

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L'Assessore regionale Elena Donazzan

Nuovo confronto istituzionale tra le parti interessate al futuro dello stabilimento Acque di Recoaro: l’assessore al lavoro della Regione Veneto, Elena Donazzan, ha convocato, di propria iniziativa, a palazzo Balbi, sede della Regione, i rappresentanti di Acque di Recoaro, le rappresentanze sindacali e il sindaco di Recoaro Giovanni Ceola, capofila del comitato istituzionale. All’incontro ha partecipato anche, su richiesta di San Pellegrino, l’ad di Spumador Italia del gruppo Refresco, la società in trattativa con l’azienda italiana del gruppo Nestlè per l’acquisizione dello stabilimento di Recoaro.

“Dopo l’incontro di fine settembre, nella sede del Ministero per lo Sviluppo economico, e i relativi impegni assunti – ha premesso Donazzan – ho ritenuto utile e doveroso approfondire le condizioni che San Pellegrino ha posto al possibile acquirente per la cessione dell’azienda e delle sue produzioni,  alla luce delle aspettative che il territorio ha manifestato in modo compatto in tutte le sedi istituzionali,  come testimonia anche l’appello al ministero firmato da pressoché tutti i sindaci della provincia di Vicenza”.

“L’incontro odierno è stato articolato e complesso – spiega l’assessore – Non si tratta infatti di una trattativa, come tante altre, per la cessione di un marchio, o di un ramo d’azienda, ma investe una realtà che porta il nome di un territorio e che, proprio grazie a questo, ha acquistato uno specifico valore economico”.

“Purtroppo nemmeno oggi siamo riusciti ad entrare nel dettaglio del piano industriale e delle condizioni della trattativa in corso tra imprese private – riassume l’assessore – E con rammarico abbiamo dovuto registrare la fermezza di posizioni dell’azienda San Pellegrino rispetto alla precisa richiesta, avallata anche dal tavolo ministeriale del 28 settembre scorso, di mantenere a Recoaro l’unitarietà dei marchi e delle produzioni  che portano il nome di quel territorio da cui traggono origine. Quindi non solo acqua, ma anche Gingerino e Acqua Brillante”.

“Non smetto di sperare che si riconosca – conclude la titolare delle politiche per il lavoro della Regione Veneto – l’imprescindibile  e inscindibile legame tra produzioni e territorio, che è previsto anche dalla legge che disciplina l’estrazione e la commercializzazione dell’acqua imbottigliata”.