Notizie da campagna elettorale: la difficoltà di fare informazione

Ormai abbiamo perso il conto di quanti articoli sull’autonomia differenziata abbiamo scritto noi giornalisti dal 2017, giorno del famosissimo referendum, a oggi. Secondo la Regione Veneto ci sono state almeno tre “giornate storiche” sull’autonomia, che noi abbiamo puntualmente descritto, anche se in realtà non c’è mai stato nessun vero punto di arrivo e l’autonomia differenziata reale sembra non concretizzarsi mai.
Abbiamo scritto tanto, decisamente troppo. E ci troviamo a scriverne ancora. Spesso, quando ci occupiamo di politica, ci sentiamo sciocchi perché sappiamo che quanto stiamo riportando sono piccole manovre da campagna elettorale. Eppure, il dovere del ruolo professionale impone di dare le notizie quando sono vere e confermate. E noi lo facciamo. Ma ancora di più, quello che possiamo e dobbiamo fare fare è inserire la notizia nel suo contesto e aiutare i lettori a comprenderla.
La notizia di ieri sull’autonomia differenziata era: Governo e Regione Veneto firmano un accordo preliminare in merito all’intesa su quattro materie. Non abbiamo ben capito cosa significhi questo nel concreto, ma tant’è, abbiamo dato la notizia. Abbiamo chiuso l’articolo, spedito in redazione e ci siamo sentiti scemi.
Il perché è presto la detto: la notizia c’è, è vera, è confermata. Ma non ha nessun significato. Ci spieghiamo meglio: la Regione Veneto ha firmato una pre-intesa con il Governo che non significa assolutamente nulla e non ha nessuna rilevanza dal punto di vista pratico. E’, insomma, semplicemente uno spot elettorale che va in onda a cinque giorni dalle elezioni regionali.
In tema di autonomia, infatti, non è la prima volta che la Regione firma una pre-intesa: era già successo il 28 febbraio 2018, a pochi mesi dal referendum. Quasi otto anni fa. In quella “giornata storica”, come fu definita, venne firmata a Palazzo Chigi a Roma una pre-intesa sull’autonomia differenziata tra il governo italiano e le Regioni Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna.
Un accordo preliminare che doveva segnare l’inizio di un processo negoziale per conferire alle tre Regioni del Nord alcune forme di autonomia, ma che non si è mai trasformato in una vera intesa e soprattutto non ha concretizzato nessun effetto. Le materie sulle quali era stato firmato il pre-accordo nel 2018 erano Tutela dell’ambiente, Salute, Istruzione e Tutela del lavoro.
Le materie per le quali oggi è stata firmata la pre-intesa sono Sanità, Protezione Civile, Professioni e Previdenza complementare e integrativa.
Cari lettori perdonateci se a volte sembra che vi prendiamo per i fondelli, non siamo noi. Noi riportiamo quello che altri dichiarano e dobbiamo farlo esattamente nei termini in cui lo dicono. Quello che possiamo suggerivi, è questo: ricordatevi che una pre-intesa è un semplice punto di partenza che, forse, un giorno può portare da qualche parte. Di certo non è un punto d’arrivo.
E oggi, non c’è nessuna “giornata storica”.
Autonomia, a cinque giorni dalle elezioni firmata un’altra pre-intesa
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