Il Castello di Meda

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Risalendo la Val d’Astico, dopo aver oltrepassato Piovene Rocchette, si eleva il picco del Castello di Meda: solitario baluardo roccioso posto tra il corso del Torrente Astico e il piede del versante del Summano che guarda a tramontana. Sulla sua cima, se si aguzza lo sguardo, si noterà una croce e il piccolo eremo dal quale si osserva, con animo pacato, il brulichio di vita della valle.

Nonostante la toponomastica, chi sale al Castello di Meda non vi trova alcuna fortezza, bensì un minuto edificio che è l’Eremo della Beata Vergine Maria e dei Santi Giovanni e Giacomo. Per accedervi, il punto di partenza più vicino è l’abitato di Meda, frazione di Velo d’Astico. La frazione gode anche di uno dei punti di osservazione più interessanti del picco, che si dimostra quasi inaccessibile per via dei suoi fianchi dirupati. Da un solo versante la cima digrada più dolcemente ed è coperta dal bosco; è proprio lungo questo che si inerpica il sentiero che conduce all’eremo, con una serie di tornanti tipica dei sentieri d’arroccamento costruiti dal Genio Militare.

Di fronte alla chiesa di Meda, dopo aver attraversato la strada, si scende lungo un prato verso una valletta. Superata una fontana in cemento si inizia a salire verso la contrada soprastante dove si trovano le indicazioni per l’eremo. Poco lontano si trova l’ex ferrovia Thiene-Arsiero, ora divenuta un bel percorso ciclabile.

Raggiunta la contrada, si sale tra le case fino all’altezza di un capitello. Si attraversa quindi un varco tra due case per prendere il sentiero, che si segue fino alla vetta. Alcuni manufatti artistici si ritrovano lungo il cammino, alternati a scorci panoramici tra la vegetazione.

Ormai giunti alla sommità del monte si scoprono diverse gallerie ricavate durante la Grande Guerra, le quali avevano un’eventuale funzione difensiva in caso di sfondamento delle linee situate sui monti dove corre l’odierno confine con il Trentino. Diverse diramazioni conducono alle bocche di fuoco rivolte verso nord. Per lo scavo di questa opera fu realizzata una teleferica deputata a trasportare il materiale estratto da monte verso valle.

Sulla cima, davanti all’eremo, si trova un poggio da cui si gode uno splendido panorama e una croce metallica. Vi si apprezza una buona porzione di Val d’Astico, con Arsiero e i monti Priaforà, Caviojo e Cimone. Più vicino si stagliano le creste frastagliate del Summano, mentre dalla parte opposta si elevano il largo fronte roccioso del Monte Cengio, i vasti pendii del Costo, il Monte Paù e il Sojo Vasaro. La piana sottostante invece è segnata dal corso tortuoso del Torrente Astico, che con il passare del tempo ha scavato un alveo profondo.

Salire al Castello di Meda è cosa di poco conto: ci si impiega circa mezz’ora, ma è uno di quei luoghi dove si trova una quiete che invoglia a sedersi un momento, osservare ciò che ci circonda e riflettere.