Anziani con animali da compagnia, in futuro cure a costo zero? Via al progetto pilota

Una novità che interessa da vicino, anche se non tutti, i proprietari di animali d’affezione. La preannuncia il presidente della Regione Veneto Luca Zaia e consiste nella proposta di fornire vaccinazioni e prime cure gratuite al fido amico a quattro zampe compagno di vita quotidiana di anziani e persone in difficoltà certificata. Cani, gatti ma anche altre specie ritenute domestiche potranno rientrare nel provvedimento futuro.

Ad oggi si può parlare al massimo di proposta odi progetto, ma l’intenzione è chiara. Nel dettaglio si punta a fornire la copertura vaccinale e una prima visita veterinaria a costo zero, favorendo la famiglie composte da anziani o da persone in condizioni disagiate e, nel contempo, la salute degli animali domestici. Oltre ad evitare il fenomeno del randagismo. Una formula ad hoc come bozza di legge, di cui i contorni precisi saranno oggetto di dibattito, è attesa entro l’estate 2019.

Una sperimentazione di durata triennale è prossima all’attuazione all’interno dell’Ulss 2 a Pieve di Soligo, nel Trevigiano, e farà in pratica da progetto pilota. Un’idea legata all’efficacia della pet therapy, la cui valenza sociale è ormai da tempo assodata e fa da propulsore ideale all’iniziativa. Con particolare riferimento alla sfera dell’anziano, dove si riscontrano benefici molteplici in presenza dei cosiddetti animali da compagnia. “Il nostro è un aiuto ma anche investimento – commenta Zaia -, vogliamo dare un sostegno in particolare agli anziani: curare gli animali e accudirli aiuta ad allungare la vita”.

Il provvedimento, che negli auspici si tradurrà in legge regionale a conclusione del progetto pilota, mira a coloro che, per problemi economici, difficilmente riuscirebbero a curare in maniera adeguata i propri animali, prevenendone l’abbandono. Toccherà (probabilmente) agli enti comunali la verifica delle condizioni per accedere ai servizi: sterilizzazione, microchip e interventi chirurgici potrebbero rientrare tra le proposte secondo il modello in via di sperimentazione, con costi a carico della Regione. Ma se ne riparlerà, salvo accelerazioni, tra tre anni.