In cella il parà statunitense accusato dello stupro di una giovane vicentina

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Il tribunale di Vicenza

Si aspettava probabilmente il divieto di espatrio, ma il giudice lo ritiene pericoloso e lo sbatte in cella. Rissale alla ribalta della cronaca la vicenda della presunta violenza sessuale ai danni di una ragazza vicentina di 23 anni, che sarebbe avvenuta un anno fa durante una festa organizzata da soldati americani di stanza alla base aeronautica Dal Din a Caldogno. Tra questi un paracadutista, M.T. le iniziali, di 28 anni anni, che avrebbe abusato sessualmente della giovane costringendola – questa la tesi accusatoria – a un rapporto intimo non consenziente.

Per il giudice preposto, secondo quanto racconta il Giornale di Vicenza odierno che segue i risvolti giudiziari della vicenda, il parà statunitense potrebbe reiterare il grave reato commesso in ipotesi, in attesa di definitivo giudizio. In altre parole: commettere nuove violenze. Da qui l’esigenza della custodia in carcere. L’indagato avrebbe finora negato ogni addebito di fronte a pubblico ministero e gip ma, stante alla decisione recente, gli indizi a suo carico sarebbero così fondati da indurre l’autorità di giustizia a ordinarne l’arresto.

La ricostruzione degli eventi resa nota narra di una serata di festa trascorsa in un’abitazione privata la scorsa primavera. A raggiungere un gruppo di militari Usa un terzetto di ragazze poco più che ventenni, su invito di un amico in comune. Il party sarebbe proseguito come da clichè tra euforia e brindisi ad elevato tasso alcolico, i freni inibitori sfumano e da qui la vicenda assume tratti contraddittori una volta raccolte le diverse versioni dei fatti successivi. Suscitando clamore nelle due basi militari a Vicenza.

Per l’accusatrice fu stupro, per l’accusato si sarebbe trattato di scambio di persona e addirittura di un gioco contorto di giustificazioni e gelosie di coppia. Nel frattempo, l’inchiesta interna al comando americano di stanza a Vicenza si è conclusa con il congedo del militare dal contingente. Di fatto, non può più considerarsi un soldato. E, ad oggi almeno, nemmeno un uomo libero.