Orsi non ci sta: “Io le scuole non le avrei chiuse”. E lancia l’appello a ripensare al sistema di allertamento

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“Io le scuole non le avrei chiuse: senza polemica ma forse misure così estreme andrebbero ben ponderate o c’è il rischio che l’allarme sia più dannoso dell’evento dal quale ci si vorrebbe difendere”. Sull’ordinanza prefettizia che oggi ha lasciato a casa per maltempo migliaia di studenti vicentini, non usa mezze parole il Sindaco di Schio Valter Orsi, pur mantenendo quei toni pacati che lo hanno contraddistinto in questi nove anni di mandato e pur precisando in premessa che certe decisioni, si rispettano.

Un boccone un po’ indigesto, quasi una sorta di “eseguo ma non condivido” che il primo cittadino del terzo comune più popoloso del vicentino aveva già fatto chiaramente intuire in un commento social ad un post del nostro previsore Davide Deganello, nel quale lo stesso preannunciava un graduale diradamento dei fenomeni già dalla tarda serata di ieri. Un’esternazione dettata anche da un pomeriggio raccontato come concitato e non propriamente coordinato: “Alle 13 di ieri già avevamo avuto un riscontro dal coordinamento regionale sulla situazione e a quello pensavamo di attenerci – spiega Orsi – poi nel pomeriggio la fuga di notizie sulla chiusura delle scuole ci ha travolti con telefoni impazziti e richieste di genitori e non solo alle quali non sapevamo rispondere dato che un’ufficialità in questo senso è arrivata dalla Prefettura soltanto dopo le 17 quando uffici comunali e segreterie scolastiche stavano ormai chiudendo.

Ora, tralasciando le lacune organizzative, senza la pretesa di voler fare da meteorologi e senza sottovalutare le potenziali emergenze, mi è subito parso evidente che la misura fosse un po’ esagerata: tra l’altro, come mia abitudine, oltre che con la nostra Protezione Civile sono sempre stato in contatto con diversi colleghi sindaci e nessuno mi ha evidenziato situazioni di criticità tali da giustificare una decisione tanto drastica”.

Considerazioni poi avvalorate dalla perplessità di molti cittadini “solidali” con l’intervento social del sindaco, convinto che se l’errore di sminuire il potenziale pericolo per l’incolumità dei cittadini sarebbe assolutamente da irresponsabili, è altrettanto vero che sussiste un non meno grave rischio “assuefazione da allerta”: “A volte ho la sensazione che le allerte servano più a tutelare chi le emana che i cittadini cui esse si rivolgono – incalza Orsi – ma così oltre ad acuire uno stato di ansia perenne nella popolazione, si corre il rischio che quando queste fossero reali e importanti, vengano declassate a normale amministrazione risultando allora sì drammaticamente inefficaci”.

E se secondo il sindaco Orsi andrebbe ripensato il sistema di allertamento, c’è un altro punto che l’amministratore civico a pochi mesi dalla fine del suo mandato rimarca con fermezza : “Meno allarmi e più fondi per la prevenzione – conclude serafico il primo cittadino – così almeno sapremo veramente farci trovare pronti quando i fenomeni saranno davvero violenti. A Schio abbiamo investito oltre 4milioni di euro contro il dissesto idrogeologico e i benefici si toccano con mano: altre risorse sarebbe gradite e indispensabili non solo per proteggere la nostra città”.