Primo caso serio di Tbe nel Vicentino: un paziente isolato in ospedale

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I sintomi tipici corrispondono e mancherebbe solo la conferma del laboratorio di analisi microbiologica di Padova, prima di annunciare con i crismi dell’ufficialità il primo caso nella provincia vicentina di encefalite da zecca, più nota con l’acronimo Tbe, dall’inglese Tick Born Enecephalitis. A venire colpito è un paziente vicentino di 51 anni, che si trova da qualche giorno isolato nel reparto di malattie infettive dell’ospedale San Bortolo a Vicenza.

A darne notizia in anteprima è il Giornale di Vicenza in un ampio servizio sul tema di una malattia provocata dall’insetto potenzialmente ad alta pericolosità per la salute dell’uomo. Basta un morso del parassita per rischiare di compromettere il sistema nervoso centrale, con sintomi quali febbre alta, sudorazione, alterazione dello stato mentale, forti mal di testa, dolori articolari e in fase avanzata anche convulsioni.

Si tratta di un’infiammazione di origine virale che può interessare oltre all’encefalo anche il midollo spinale, dal cui prelievo si riesce a risalire alla diagnosi certa di Tbe. Nei casi più gravi può portare a importanti deficit neurologici, fino alla morte se non curata in tempi rapidi e attraverso l’opportuna profilassi. Terapie farmacologiche a base di antivirali e antibiotici contrastano l’azione del virus e possono portare alla completa guarigione. Percorso verso il quale si sta avviando il paziente vicentino, un uomo residente in provincia, prossimo alle dimissioni salvo complicazioni.

Gli esperti consigliano massima attenzione e dove possibile la prevenzione – è in commercio un vaccino con copertura triennale – nei riguardi di questi insetti fastidiosi, particolarmente presenti in natura nella stagione calda e nelle località di montagna, che forano l’epidermide di animali e uomini in cerca di sangue da succhiare. Le varie specie zecche, di dimensioni diverse, alcune minuscole ed altre grandi come una mosca, si annidano nella vegetazione e balzano verso le prede attirate dall’odore. Il clima caldo e umido favorisce la deposizione delle uova e la loro proliferazione.

E’ importante quindi nel corso di escursioni nel verde – anche in parchi e giardini di città – tenere porzioni minime di pelle scoperta sugli arti e tenerle di conseguenza controllate. Le alte temperature degli ultimi tempi contribuiscono a moltiplicare le popolazione di parassiti: nella stragrande maggioranza dei casi la puntura di una zecca si rivela innocua, ma in altri a distanza anche di 3/4 settimane insorgono dei sintomi preoccupanti, da far valutare il prima possibile da medici specialisti.