Di Maio lascia il M5S. Fico annuncia alla Camera la nascita del gruppo “Insieme per il Futuro”

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Il vice presidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Di Maio, durante la riunione della VII Cabina di Regia per linternazionalizzazione, presso la sede del ministero degli Esteri, Roma, 11 settembre 2018. ANSA/ALESSANDRO DI MEO

Il presidente della Camera Roberto Fico ha annunciato in Aula alla Camera la costituzione del gruppo “Insieme per il Futuro” di cui fanno parte tutti i 60 deputati che hanno lasciato il Movimento Cinque Stelle e con a capo Luigi Di Maio. Prima di formalizzare l’addio al Movimento, Di Maio è salito al Quirinale per incontrare il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Il ministro degli Esteri in conferenza stampa, annunciando la formazione del nuovo gruppo politico dichiara: “Nella nuova formazione politica non ci sarà spazio per l’odio, per populismi, sovranismi o estremismi. Non ci sarà spazio neanche per improvvisazione o personalismi. Viviamo una crisi internazionale, energetica ed economica, serve rispetto, proponendo soluzioni serie e vere. Io e alcuni colleghi lasciamo il Movimento 5 Stelle. È una scelta sofferta che mai avrei immaginato di dover fare. Ringrazio il M5s che ha fatto molto per me, ho ricambiato dando il massimo per loro in tutti questi anni. Le posizioni dei dirigenti del Movimento – sottolinea – indebolivano l’Italia”.

“Da oggi inizia un nuovo percorso. Per fare progredire l’Italia da Nord a Sud verso le sfide globali abbiamo bisogno di aggregare i migliori talenti e le migliori capacità, perché uno non vale l’altro. Continuare a mettere in difficoltà il governo solo per provare a recuperare qualche punto percentuale senza neanche riuscirci, picconare la stabilità del governo per una crisi di consenso è da irresponsabili”, ha ribadito aggiungendo: “In un momento così delicato, la guerra non è uno show mediatico. È maledettamente vera”.

Di Maio ribadisce il sostegno al governo Draghi: “Quando si ricevono gli endorsement dagli aggressori dell’Ucraina non si risponde con il silenzio e l’indifferenza ma con l’indignazione, perché non possiamo stare dalla parte sbagliata della storia. Dobbiamo stare con il mondo libero”.