“Sede di Viacqua, il canone di affitto è esoso”. I 5Stelle tornano in Procura

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Nuovo esposto del Movimento 5 Stelle nei confronti di Acque Vicentine. E’ stato depositato alla Procura di Vicenza e consegnato anche alla guardia di finanza e alla Corte dei Conti. A sottoscriverlo, i parlamentari Barbara Guidolin e Sara Cunial, il consigliere regionale Manuel Brusco, l’ex consigliere comunale a Vicenza Liliana Zaltron, insieme ai consiglieri comunali pentastellati di Valdagno, Nanto, Monticello Conte Otto, Dueville, Sandrigo, Schio e Cornedo Vicentino.

Dopo quello depositato dai pentastellati sempre presso la procura berica qualche mese fa, che mettevano nel mirino l’investimento degli utili delle Società Acque Vicentine spa e Alto Vicentino Servizi spa (che poi si sono fuse in Viacqua spa), ora il dito è puntato sui costi, ritenuti eccessivi, dell’affitto della sede di Acque Vicentine, nel complesso immobiliare di via dell’Industria a Vicenza.

Dall’analisi dei documenti relativi al contratto di locazione, emergerebbero a detta dei grillini alcune perplessità. I pentastellati considerano “esoso” il canone annuo di 277.500 euro più l’Iva: hanno svolto un’indagine per valutare il canone più probabile in relazione alla tipologia di immobile e alla zona dove è situato e per farlo hanno messo in connessione queste informazioni con la Banca dati delle quotazioni immobiliari dell’Agenzia delle Entrate. Il risultato è un canone annuo di circa 206 mila euro. Senza contare che Acque Vicentine aveva anche svolto dei lavori di ristrutturazione dell’edificio, non di sua proprietà, per oltre 400 mila euro.

I Cinque Stelle hanno anche scartabellato fra le visure camerali, imbattendosi, per quel che riguarda la proprietà dell’immobile, in quelle che definiscono “scatole cinesi”. “Con l’esposto chiediamo che vengano disposti gli opportuni accertamenti in ordine a questi aspetti, valutando gli eventuali profili di danno erariale degli stessi e, nel caso, individuare i possibili responsabili e procedere nei loro confronti” scrivono i firmatari

“Sarebbe utile e doveroso da parte di tutte le amministrazioni dei comuni soci – scrivono ancora – fare un bilancio dell’attività svolta in questi anni da queste società, esaminarne attentamente l’operato e chiarire se si vuole proseguire ancora con questa gestione che ha prodotto utili da una parte ed indebitamento dall’altra, manutenzioni carenti e aumenti tariffari continui, e che non ha neppure saputo gestire la recente fusione, vedi ritardi nell’invio delle bollette, pur avendola pianificata da anni”. I 5 Stelle parlano di “situazioni nebulose e poco chiare, assolutamente in contrasto con un clima di trasparenza, nel quale dovrebbe agire qualsiasi azienda che si occupa della gestione pubblica”.

Il nuovo cda di Viacqua: da sinistra Paola Campagnolo, Luigi Schio, Angelo Guzzo e Giuseppe Leopoldo Bortolan.

La risposta di Viacqua non si è fatta attendere. “Abbiamo sempre garantito risposte a chi, amministratori, consiglieri e cittadini, ha chiesto chiarimenti o informazioni sul nostro operato. E ogni decisione e azione della società viene presa con il consenso, attraverso il voto, dell’assemblea dei Comuni. I rappresentanti del M5S hanno scelto la strada dell’esposto e del tribunale, ma potevano avere risposte più facilmente e con meno clamore chiedendo direttamente alla società” ha sentenziato il presidente di Viacqua Angelo Guzzo, che poi è entrato nei dettagli delle critiche mosse.

“Sull’affitto della sede, così come su tutte le altre decisioni che prendiamo, abbiamo seguito una procedura rigorosa, trasparente e, soprattutto, condivisa con i rappresentanti dei Comuni – spiega Guzzo -. Sono state valutate diverse ipotesi e la scelta è stata fatta sulla base di analisi del mercato, confrontando più offerte e valutando le caratteristiche delle singole soluzioni”.

“L’azienda – aggiunge Guzzo – è dotata di appositi organi di rappresentanza, verifica e controllo e non abbiamo mai negato risposte sia per iscritto che con incontri dedicati a tutti coloro che ce l’hanno richiesto. Alcuni firmatari dell’esposto non hanno mai avanzato richieste alla società, quelli che l’hanno fatto hanno avuto sempre risposte puntuali e dettagliate. Siamo convinti di aver agito sempre in modo ineccepibile e lo diciamo forti anche dei numerosi organi di controllo a cui ogni nostra azione è sottoposta: l’assemblea dei soci e di coordinamento, la commissione territoriale dei sindaci, il collegio sindacale, i revisori dei conti, l’organismo di vigilanza previsto dalla legge 231 e gli organismi di controllo della qualità”.