Esplorare il Vicentino – Cima Levante sul Carega

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Foto Mirko Cocco

Lontano da itinerari frequentati, Cima Levante è posta in un punto non così comodo da raggiungere; ma è forse anche per questo che salirla regala grande soddisfazione. Da qualsiasi luogo si parta ci si ritroverà a percorrere ambienti quasi selvaggi, dove è raro incontrare qualche persona. Di solito infatti si scorgono più camosci che escursionisti!

Cima Levante appartiene al gruppo del Carega e con la sua quota di 2020m rappresenta una delle principali vette della cresta che da Cima Carega scende verso Rovereto. Dalla croce posta sulla sua sommità si osserva una buona parte della Vallarsa, essendo anch’essa compresa nel territorio trentino.

Descrivere un itinerario unico per salire a Cima Levante è sminuire la ricchezza di questo luogo, essendo un fulcro da cui si dipartono numerosi sentieri. Sta a chi vuole intraprendere questa escursione, cartina alla mano, decidere il percorso più idoneo in base alle sue capacità e alla comodità di raggiungere il punto di partenza.

Possono essere organizzati almeno cinque itinerari ad anello.

Il percorso più breve è partendo dal piccolo paese di Ometto in Vallarsa, parcheggiando l’auto nei pressi della galleria chiusa dopo il centro abitato. Conviene salire per la Val Grande con il sentiero 145, molto erto ed eroso soprattutto nella parte bassa a causa delle piogge. Questo sale diretto, nell’ultima parte tra salici e mughi, fino a una forcella da cui si ammira una bellissima vista sul selvaggio Cherle. Da qui per brevi traversi assolati si guadagna la vecchia mulattiera di guerra già in vista della cima. Si scende di poco e infine si cammina sulla crestina rocciosa fino alla croce di vetta.

Il panorama qui è magnifico: si ammirano l’Adamello, la Presanella e il Cevedale in lontananza, poi le Dolomiti di Brenta, il vicino Pasubio a destra e il Baldo a sinistra con i monti di Trento tra cui il Bondone e l’Altissimo.

Per scendere si percorre il bel sentiero delle trincee verso il Monte Jocole, passando proprio tra i vecchi manufatti della Grande Guerra. Volendo si può salire in poco tempo anche alla cima del Monte Jocole. Dal passo sottostante ci si cala per il Gherbente, incontrando anche un piccolo e grazioso bivacco in legno, fino a tornare alla macchina.

Un’altra alternativa, assai scomoda però per chi abita nel Vicentino, è partire dal paesino di Ronchi, posto nella valle che scende ad Ala in Val d’Adige. La salita è un facile sentiero tortuoso che porta alla Forcella Val di Gatto. Da qui attraverso il sentiero delle Crestine, in qualche punto attrezzato con delle corde fisse, si perviene alla cima dalla cresta nord.

Per la discesa, la via più veloce è proseguire fino alla base della Pala di Cherle e scendere con il sentiero 108 nella Valle di Penez continuando fino a Ronchi.

Un’escursione più appagante da compiere in giornata è partire da Campogrosso e scendere per la Strada delle Siebe. Inizialmente la strada è asfaltata ma molto panoramica sui vaji e le guglie del Carega. Successivamente la strada diventa sterrata e transita per un tranquillo bosco di faggi passando per la Val Gerlano e l’imbocco del selvaggio e quasi misterioso Cherle, con il Valon dei Cavai e il Vajo dell’Uno solo per citare i due impluvi più famosi. Passata la galleria di Ometto, si sale a piacere o per la Val Grande o per il sentiero del Monte Jocole fino a Cima Levante.

Successivamente si dovrà percorrere la lunga ma piacevole cresta fino al Rifugio Fraccaroli, il punto più alto del giro: si passa per la già citata Pala di Cherle, poi dopo un paio di tornanti della mulattiera si giunge al Bivacco Pedrinolla al Prà de Sinel. Da qui si vede in lontananza il passaggio della Bocchetta delle Grole, piccolo varco tra la Cima Posta e la Cima delle Grole. In quel punto è presente una fototrappola al fine di monitorare la presenza del lupo su questa montagna; ne è presente un’altra vicino alla Pala di Cherle.

Dalla Bocchetta delle Grole si è in vista del Rifugio Fraccaroli, che si raggiunge attraverso il comodo sentiero il quale sfiora la Cima del Cherlong; dal rifugio poi si scende per il ben noto sentiero di Bocchetta Fondi.

Infine altre due alternative, ideali per chi vuole compiere un percorso di considerevole lunghezza, consistono la prima di percorrere l’intera Val di Ronchi dall’omonimo paese fin su al Passo Pertica e da qui per la Costa Media o il Vallone della Teleferica salire al Rifugio Fraccaroli e continuare per la dorsale fino a Cima Levante, oppure come seconda opportunità è possibile raggiungere Cima Levante dal Passo Buole, “le Termopili d’Italia” con una lunga strada sterrata e il sentiero della Val di Gatto.

Cima Levante è quindi una meta per chi vuole esplorare questi luoghi poco conosciuti, per gli amanti delle Piccole Dolomiti e per chi semplicemente ha il desiderio di camminare in pace lontano dai sentieri affollati.