Arrestato Pellizzari, accusato dell’omicidio di Rita Amenze: si nascondeva poco lontano da casa

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Si è chiusa con l’arresto la ricerca di Pierangelo Pellizzari, il 61enne di Villaga ricercato da ieri mattina per l’omicidio della ex moglie, Rita Amenze Honest, di nazionalità nigeriana e di 30 anni, freddata con quattro colpi di pistola a Noventa Vicentina alle sette e mezza di mattina mentre stava per entrare al lavoro.

L’uomo, al momento indiziato del delitto della moglie, è stato individuato e bloccato mentre cercava di entrare da una finestra all’interno dell’abitazione in disuso della madre, a poche decine di metri da casa sua. I rumori provocati dal tentativo di accedere nella casa hanno allertato i carabinieri che monitoravano la frazione proprio alla ricerca del fuggitivo. Pellizzari era disarmato e non ha opposto resistenza.

Portato al comando provinciale dell’Arma in via Muggia a Vicenza, è stato interrogato a lungo dai pubblici ministeri Hans Roderich Blattner e Angelo Parisi, responsabili dell’indagine: il 61enne – assistito dal difensore di fiducia, l’avvocato Michele Albertazzi – si è però avvalso della facoltà di non rispondere. Al termine dell’interrogatorio è stato sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio aggravato, porto abusivo di arma, rapina aggravata (ha sottratto il portafogli alla vittima dopo averle sparato) e minaccia aggravata e dopo le formalità di rito è stato condotto presso il carcere di Vicenza a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Si è conclusa così una lunga caccia al killer, andata avanti per trenta ore. Per cercarlo stamane erano entrati in azione droni, cani molecolari e sommozzatori dei vigili del fuoco di Vicenza, che avevano iniziato a dragare un canale nei pressi di via Quargente a Villaga, dove Pellizzari aveva abbandonato la Jeep dopo l’omicidio. Nella fuga, l’uomo si era disfatto anche del suo cellulare.

Il timore degli investigatori era che il 61enne, disoccupato da un anno e al quale era stato tolto il porto d’armi nel 2008, si fosse tolto la vita. La sorella poche ore fa gli aveva lanciato un appello: “Devi costituirti”. Pierangelo Pellizzari, un passato da dipendente nell’azienda dei fratelli ma da un anno disoccupato, nel 2018 era stato condannato per minacce aggravate e lesioni nei confronti dell’ex convivente, per fatti evvenuti nel 2015. Ieri mattina si era recato in uno dei bar del paese, di cui era assiduo frequentatore (come dimostra il video delle telecamere di videosorveglianza qui sotto): erano le 6.45, ha preso un caffè ristretto e poi è andato a Noventa Vicentina. Qui, nascosto nei pressi del piazzale della ditta Meneghello in cui lavorava la moglie, l’ha attesa (lei se n’era andata di casa da una decina di giorni) e le ha scaricato addosso quattro colpi di arma da fuoco che l’hanno vista morire in pochi minuti.

Ora, ha spiegato il comando provinciale dei carabinieri, diretto dal colonnello Bianchi, tutte le attività di indagine proseguono per rintracciare l’arma, verificarne la provenienza, verificare cosa Pellizzari avesse fatto prima dell’omicidio e dopo fino alla momento del rintraccio, oltre che capire il movente ed eventuali coinvolgimenti di terze persone nell’omicidio e nelle ore della fuga. Alle fasi di indagine e alle ricerche hanno partecipato in questi due giorni una quarantina uomini e donne del comando provinciale dei carabinieri di Vicenza, con il supporto delle unità cinofile provenienti da Firenze, il Nucleo elicotteri di Belluno e la Sezione anticrimine di Padova.