A Bruxelles il vertice a 28 e sui migranti l’Italia mostra i muscoli

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In vista del vertice di Bruxelles che si apre oggi, il vicepremier Matteo Salvini ha fatto in serata un giro di telefonate a varie cancellerie europee. Sulla linea del blocco dell’immigrazione illegale, ci sarebbero “consensi diffusi”. E con il presidente del consiglio Giuseppe Conte c’è “perfetta sintonia”. Il premier porterà al tavolo europeo la proposta italiana che prevede, tra i vari punti, porti chiusi e uno stop dell’accoglienza ad esclusivo carico italiano. Conte è inoltre pronto a bloccare le conclusioni sui migranti del Consiglio europeo di oggi se nel testo non sarà inserito il concetto di responsabilità condivisa sui salvataggi in mare.

Il ‘modello Lifeline’ dunque non dovrà restare un unicum, ma diventare un caso spartiacque. Del resto il premier Giuseppe Conte, riferendo in Parlamento prima di partire per Bruxelles, lo ha detto chiaramente: sui migranti “sono in gioco i valori dell’Europa unita”.

Se i 27 non dimostrano solidarietà e condivisione, salta tutto. Il governo mostra i muscoli, dunque, e per ridimensionare l’allarme-populismo più volte lanciato da diversi leader europei, Macron in testa, precisa subito che “l’Italia farà la sua parte” e che l’esecutivo gialloverde, nonostante le differenze emerse in più occasioni nella sua compagine, questa volta arriva a Bruxelles compatto e pronto a parlare “con una voce sola, ferma e risoluta”. Lo ha sottolineato chiaramente Conte, prima alla Camera e poi al Senato, aggiungendo che il vertice arriva in un momento in cui “è sempre più evidente l’urgenza di rispondere agli aspetti reali della vita del cittadino con proposte concrete, senza tentennamenti e paure”.

E lo ha ribadito anche il vicepremier Matteo Salvini: “Abbiamo finalmente una proposta italiana. Sarà il Consiglio europeo dove l’Italia va a sottoporre agli altri le sue proposte, non a commentare quelle degli altri. Questo è un cambiamento radicale mai vissuto negli ultimi anni”.

Intanto Salvini ieri è tornato ad attaccare il presidente francese: “Macron fa il matto perché è ai minimi della popolarità nel suo Paese – ha detto – la carezza al Papa è una cosa che non si è mai vista”. Poi  in un’intervista alla Cnn ha rincarato la dose: “Macron parla di valori, ma è lui stesso il primo a non riconoscerli e perciò non ha lezioni da dare all’Italia”. L’obiettivo principe dell’Italia resta comunque quello di aggirare il regolamento di Dublino, definito da Conte “inadeguato”, visto che è ormai chiaro, come hanno sottolineato fonti europee, che da questo vertice non usciranno novità su una sua riforma.