A Vienna oggi vertice informale Ue dei ministri della Difesa: al centro la questione migranti

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A Vienna oggi vertice informale dei ministri della Difesa europei e sarà l’occasione per parlare ancora di migranti.

La proposta che illustrerà oggi l’Italia è la rotazione dei porti di sbarco delle navi della missione Sophia, così che non sia più solo l’Italia a farsi carico del problema ma anche gli altri stati Ue.

Che l’Italia avesse intenzione di cambiarla non è una novità. La strategia era comparsa sul tavolo del governo Conte già a metà luglio, con l’obiettivo di costringere gli altri Paesi Ue ad accogliere i migranti che vengono salvati dalle loro navi. E le critiche alla missione europea, erano cominciate ancora prima, quando dopo il caso del pattugliatore irlandese arrivato a Messina, Danilo Toninelli aveva parlato di “folle accordo voluto da Renzi”.

Il presidente di turno austriaco il ministro Mario Kunasek, presenterà invece ai suoi omologhi, un documento con cui propone che i militari dei Paesi europei siano impiegati a supporto di Frontex, per logistica, trasporto, e ricognizioni, e in casi particolari, anche in operazioni di controllo delle frontiere esterne, per contenere i flussi migratori.

Dunque con sullo sfondo da guerra totale tra Roma e Bruxelles, il lavoro dei ministri della Difesa europei, dopo la pausa estiva, riparte su un terreno piuttosto scivoloso. Sul tavolo della due giorni di confronto la priorità resta il dossier migrazione, che rischia di avere pesanti ricadute politiche i cui primi effetti, si stanno consumando proprio in queste ore con il braccio di ferro tra il ministro dell’Interno Matteo Salvini e il presidente francese Emmanuel Macron.

“Da inizio 2017 ad oggi la Francia del “bravo Macron” ha respinto più di 48.000 immigrati alle frontiere con l’Italia, comprese donne e bambini. Sarebbe questa l’Europa “accogliente e solidale” di cui parlano Macron e i buonisti? Al posto di dare lezioni agli altri, inviterei l’ipocrita presidente francese a riaprire i confini e accogliere le migliaia di rifugiati che aveva promesso di prendere. L’Italia non è più il campo profughi d’Europa, la pacchia per scafisti e buonisti è finita!”.

E’ stato questo l’ultimo attacco del vicepremier al capo dell’Eliseo, che il 29 agosto aveva risposto all’offensiva di Viktor Orban e Salvini affermando che i due “hanno ragione” a considerarlo come il loro “principale avversario” in Europa sul capitolo migranti. “Non cederò niente ai nazionalisti e a quelli che predicano odio. Se hanno voluto vedere nella mia persona il loro principale avversario, hanno ragione”, aveva aggiunto Macron.