Brexit: l’Ue gioca il jolly con la premier britannica Theresa May

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L’Ue gioca il jolly con la premier britannica Theresa May e le offre una via d’uscita di fronte al Parlamento di Westminster e la chance di una ratifica in extremis dell’accordo sulla Brexit. L’Ue e la premier britannica annunciano da Strasburgo un compromesso che sigioca con le carte dell’impegno di Bruxelles a concedere garanzie “legalmente vincolanti” sul punto chiave della durata non illimitata del backstop.

Ma che cose’è in sostanza il backstop?
E’ più o meno un’assicurazione che permetterà di avere un confine non rigido tra l’Irlanda del Nord – che fa parte del Regno Unito – e la Repubblica dell’Irlanda una volta formalizzata la separazione del Regno Unito dal resto dell’Unione Europea. In pratica, la situazione rimarrebbe uguale a quella attuale malgrado l’entrata in vigore del nuovo “confine”: l’Irlanda del Nord rimarrebbe nel mercato comune europeo e nell’unione doganale senza quindi che  vengano ripristinati i controlli alla frontiera con l’Irlanda.  Il governo britannico contesta ai negoziatori europei di minacciare quindi l’integrità del Regno Unito, e vorrebbe che in caso di mancato accordo tutto il territorio britannico rimanesse nel mercato unico, cosa che invece non piace all’Unione Europea.

Comunque il valore giuridico del supplemento d’intesa dovrà essere formalizzato oggi dall’attorney general Geoffrey Cox dinanzi ai deputati prima del voto. Poco dopo lo stesso Juncker ha confermato la circostanza da Strasburgo. Un accordo che – pur non soddisfacendo appieno tutte le richieste dei falchi più oltranzisti della maggioranza formata da Conservatori e unionisti nordirlandesi del Dup – potrebbe far rientrare buona parte del dissenso in seno alla coalizione.

Molto dura, come forse di poteva prevedere, la prima reazione del leader laburista Jeremy Corbyn che ha dichiarato che “i negoziati sono falliti e che l’accordo non contiene niente che si avvicini ai cambiamenti promessi da May”.

Era stata la cancelliera tedesca Merkel a preannunciare da Berlino nel pomeriggio di ieri lo spiraglio di “un’offerta importante” messa sul tavolo da Juncker e dal capo negoziatore Michel Barnier per provare a venire incontro all’amica Theresa. Offerta che in qualche modo sembra aver trovato conferma, come testimonia anche l’immediata reazione del governo dell’Irlanda che per bocca del vicepremier Simon Coveney si era associato quasi subito nell’auspicio di “una schiarita” a portata di mano.

“Avere una polizza assicurativa per evitare una frontiera fisica in Irlanda è positivo ma il backstop non può diventare un accordo permanente. Servivano cambiamenti legislativi che sono stati concordati”, ha dichiarato Theresa May al termine del colloquio con il presidente della Commissione europea.

Juncker dal canto suo ha ribadito: “Non ci saranno altri negoziati con Londra.Raccomanderò che il Consiglio europeo appoggi questo strumento comune, naturalmente deve arrivare un voto favorevole del Parlamento britannico”.
“A volte arriva una seconda possibilità, ma non ci sarà una terza possibilità – ha sottolineato Juncker – . Lo dobbiamo alla Storia. Credo di essere stato molto chiaro, non ci saranno nuovi negoziati”.