Elezioni in Turchia, l’AKP non è più la prima forza politica. Erdogan ammette la sconfitta

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Venti di cambiamento in Turchia? L’esito delle elezioni amministrative sembrerebbero presagirlo. Le grandi città turche ovvero Istanbul, Ankara, Smirne, erano e restano nelle mani dell’opposizione laica moderata del CHP, che in buona parte le aveva prese nel 2019.

Il Partito Popolare Repubblicano (Cumhuriyet Halk Partisi) è il più antico partito politico della Turchia. Erede del kemalismo, costituisce la principale forza politica laica e socialdemocratica del Paese.

Nonostante gli sforzi del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che si era speso in prima persona per influenzare il voto, la sconfitta è cocente e lo stesso premier ha ammesso senza mezzi termini la debacle alle urne: “Purtroppo non abbiamo potuto ottenere il risultato che volevamo alle elezioni”, ha detto Erdogan durante un discorso dalla sede del suo partito Akp nella capitale, trasmesso dalla tv di Stato Trt.

E se Erdogan ha riconosciuto la sconfitta, il partito CHP l’ha definito un risultato storico. “Oggi i nostri elettori hanno preso una decisione molto importante, hanno deciso di stabilire una nuova politica in Turchia. Un risultato storico”, ha affermato Ozgur Ozel, il Segretario del maggior partito di opposizione, anche se Erdogan non si dà per definitivamente sconfitto: “Se Dio vuole, continueremo il nostro percorso vincendo”, ha comunque aggiunto Erdogan.

Esulta Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul
che con oltre l’85% di schede scrutinate, ha ottenuto più del 50%. “Avete aperto la porta per il futuro”, ha detto ringraziando gli elettori e criticando “il sistema autoritario” di Erdogan. Imamoglu è da tempo carismatico rappresentante dell’opposizione, al punto che il presidente ha cercato di arginarlo con inchieste giudiziarie da molti definite pretestuose, fondate su reati di opinione. A differenza di 5 anni fa, il CHP vince nella maggior parte dei distretti della metropoli sul Bosforo, riconquistando dopo 30 anni anche la centralissima Beyoğlu.

Ancora peggio per il presidente vanno le cose ad Ankara, dove il sindaco uscente Mansur Yavaş non solo replica il successo del 2019 ma si toglie lo sfizio di battere il rivale con un distacco attorno ai 26 punti. E se la vittoria del CHP non sorprende a Smirne da decenni feudo del Partito Repubblicano, così come Adana e Mersin, la vittoria è un ottimo in città come Bursa, grande centro industriale considerato fino ad oggi roccaforte dell’AKP di Erdogan.