Francia al voto: urne aperte tra incertezza e paura terrorismo

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Seggi aperti oggi in Francia per il primo turno delle presidenziali e tensione alta nella nazione.
 
Solo nella settimana appena conclusasi: Martedì due uomini sono stati arrestati a Marsiglia per il sospetto che preparassero un attacco imminente; giovedì è stata la volta dell’attacco sugli Champs-Elysées, che è costato la vita a un poliziotto ed è stato rivendicato dall’Isis; ieri un nuovo allarme alla Gare du Nord a causa di un uomo che ha tirato fuori un coltello scatenando il panico fra i viaggiatori.
Il governo, dunque, ribadisce che la minaccia persiste e “Le Parisien” ha diffuso un documento classificato dei servizi francesi secondo cui sulle elezioni incombono diverse minacce, in cima ad esse quella jihadista, descritta come “costante e sostanziale”. Circa 50mila agenti di polizia e gendarmerie sono stati dispiegati, assieme a 7mila militari, per rafforzare le misure di sicurezza negli oltre 65mila seggi elettorali in tutto il Paese. E sono previsti più controlli nelle strade e verifiche dei documenti all’ingresso dei seggi, per far entrare i soli iscritti.
I quattro candidati alle presidenziali sono: Le Pen, Mélenchon, Fillon e Macron e hanno tutti con possibilità di arrivare al ballottaggio.
Nell’ultima settimana infatti i sondaggi hanno rilevato come il distacco tra il centrista indipendente Emmanuel Macron, la leader dell’ultradestra Marine Le Pen, il conservatore François Fillon e il candidato della sinistra radicale Jean-Luc Mèlenchon si sia assottigliato.
Il sondaggio Odoxa realizzato dopo l’attacco nel centro di Parigi ha registrato un miglioramento per Le Pen, il cui sostegno è salito dell’1%. È rimasta comunque dietro Macron, ma passando al 23%, mentre lo sfidante avrebbe il 24,5%.