Francia: Macron ha nominato di nuovo Sébastien Lecornu come primo ministro


L’Eliseo ha annunciato che Emmanuel Macron ha nominato di nuovo Sébastien Lecornu come primo ministro. Nel pomeriggio il presidente francese aveva visto i leader dei partiti, ad eccezione di quelli del Rassemblement National e di La France Insoumise. Le consultazioni servivano proprio per trovare un accordo prima della nomina del premier. Il capo dello Stato, infatti, aveva promesso di nominare un primo ministro entro questa sera dopo le dimissioni a sorpresa di Lecornu arrivate lunedì.
Macron ha scelto di nuovo Lecornu che in un messaggio su X ha scritto: “Accetto – per dovere – la missione affidatami dal presidente della Repubblica di fare tutto il possibile per dotare la Francia di un bilancio entro la fine dell’anno e di affrontare i problemi quotidiani dei nostri connazionali. Farò di tutto per riuscire in questa missione: dobbiamo porre fine a questa crisi politica, che sta esasperando il popolo francese, e a questa instabilità, che è dannosa per l’immagine della Francia e per i suoi interessi”.
Macron: “cammino possibile”. Dopo il vertice coi partiti, fonti dell’entourage di Macron avevano fatto sapere che il presidente fosse dell’idea che esistesse un cammino possibile per trovare dei compromessi ed evitare la dissoluzione del Parlamento.
Le reazioni. “Una vergogna democratica, un’umiliazione”, tuona il presidente del Rassemblement National, Jordan Bardella, annunciando la sfiducia al nuovo governo. “Il governo Lecornu 2, nominato da Macron, più che mai isolato e scollegato all’Eliseo, è una brutta barzelletta, una vergogna democratica e un’umiliazione per i francesi”, ha rincarato la dose Bardella. Per Marine Le Pen “la sfiducia è d’obbligo e lo scioglimento (dell’Assemblea Nazionale) è più che mai inevitabile”.
“Un nuovo affronto ai francesi da parte di un irresponsabile ubriaco di potere. La Francia e il suo popolo sono umiliati”, scrive su X il coordinatore di La France insoumise Manuel Bompard, aggiungendo che presenterà “una nuova mozione di destituzione del presidente della Repubblica” e censurerà il prossimo governo. Il leader Jean-Luc Mélenchon ha parlato di “ridicola commedia”.
Pierre Jouvet, segretario generale del partito socialista, ha invece sottolineato che il partito non ha “alcun accordo” con Lecornu per il suo nuovo incarico come primo ministro su una non-censura, né ha “alcuna assicurazione o garanzia” sulle sue richieste. La notizia di un “accordo” con il primo ministro per evitare la censura è una “totale bufala”, hanno ribadito i socialisti.