Guerra in Ucraina: da Gedda pochi passi avanti, mentre si stringe il legame Russia-Cina

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Dopo il vertice di Gedda il ministero degli Esteri cinese in una nota citata da Ria Novosti ha parlato di colloqui che hanno “contribuito” a “unificare la posizione internazionale” in merito alla crisi ucraina. “La Cina – ha precisato Pechino – continuerà a dialogare con tutte le parti per una soluzione politica della crisi ucraina”.

E oggi sono riprese le interlocuzioni con il Cremlino. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e l’omologo cinese Wang Yi, hanno avuto una conversazione telefonica su diverse questioni internazionali, compresa la guerra in Ucraina. Secondo la Russia, nella telefonata “c’è stato un rifiuto generale della politica conflittuale del blocco occidentale nei confronti di Russia e Cina, e dei tentativi di frenare il loro sviluppo attraverso sanzioni e altri metodi illegittimi”.

Dal canto suo Wang Yi ha dichiarato che sulla crisi ucraina la Cina “manterrà una posizione indipendente e imparziale” con una “voce obiettiva e razionale” per promuovere “attivamente colloqui di pace” alla ricerca di “una soluzione politica in ogni occasione multilaterale internazionale”.

In sostanza entrambi i governi hanno molto a cuore il sostegno dei propri leader e di conseguenza delle loro ‘politiche’ tanto che Wang Yi ha ribadito che nelle arene internazionali e multilaterali, i due Paesi dovrebbero continuare a mantenere “uno stretto coordinamento strategico” per promuovere “il processo di multipolarizzazione del mondo, la democratizzazione delle relazioni internazionali e salvaguardare le norme fondamentali delle relazioni internazionali”.

Per Kiev “l’unica ‘base per i negoziati’ è quella della Formula di pace del presidente Zelensky”. Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak è netto: ” non possono esserci posizioni di compromesso come ‘cessate il fuoco immediati’ e ‘negoziati qui e ora’ che diano alla Russia il tempo di restare nei territori occupati. Solo il ritiro delle truppe russe al confine del 1991″. “Non bisogna farsi illusioni: qualsiasi ‘Minsk-3’ non farà che prolungare la guerra in futuro” ha ascritto Podolyak via Twitter.

La Polonia invia altri soldati al confine con la Bielorussia. Varsavia ha annunciato che dislocherà altri mille soldati al confine con Minsk, assecondando le richieste della sua Guardia di frontiera, preoccupata dall’aumento di tensione nell’area, dopo l’incursione, la scorsa settimana, nello spazio aereo polacco di due elicotteri militari bielorussi.