La vita di Donald Trump nel mirino dell’Iran. Il team del tycoon: minacce “reali e specifiche”
L’ombra di un attentato come una spada di Damocle pende su Donald Trump. Secondo fonti di intelligence diffuse dalla campagna del candidato repubblicano alle elezioni americane di novembre, l’Iran avrebbe elaborato un piano per assassinare l’ex presidente degli Stati Uniti. Secondo il team del tycoon ci sarebbero minacce ”reali e specifiche”. “I funzionari dell’intelligence -ha detto il portavoce della campagna del tycoon, Steven Cheung -hanno identificato che questi attacchi continui e coordinati si sono intensificati negli ultimi mesi e i funzionari delle forze dell’ordine di tutte le agenzie stanno lavorando per garantire che Trump sia protetto e che le elezioni siano libere da interferenze”.
Trump: “L’Iran ci riproverà”. Dal suo social network Truth Donald Trump fa sapere che “l’Iran rappresenta una grande minaccia per la mia vita. L’intero esercito americano sta osservando e aspettando”. “L’Iran -ribadisce Trump- ha già adottato misure che non hanno funzionato, ma ci riproverà. Sono circondato da più uomini, fucili e armi di quanto abbia mai visto prima”. “Grazie al Congresso per aver approvato all’unanimità molti più soldi per il Secret Service”, ha quindi aggiunto Trump.
Intanto è stato formalmente incriminato per il tentato omicidio di Donald Trump Ryan Wesley Routh, il 58enne che, lo scorso 15 settembre, si era nascosto con un fucile tra alcuni cespugli del golf club a Palm Beach in Florida dove l’ex presidente stava giocando. Se riconosciuto colpevole, rischia l’ergastolo. L’incriminazione è stata formulata dal gran giurì federale di Miami. In precedenza l’uomo era stato incriminato per possesso illegale di arma da fuoco. Lunedì era stata resa nota una lettera scritta da Routh ad un amico in cui parlava della sua intenzione di uccidere Trump.