Sergei Lavrov: “Mosca ha iniziato la seconda fase dell’operazione speciale in Ucraina”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Mosca ha iniziato la seconda fase dell’operazione speciale in Ucraina, come ha confermato lo stesso ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, spiegando che la missione mira “alla completa liberazione delle repubbliche di Donetsk e Lugansk”. Il governatore ucraino della regione di Lugansk ha definito la situazione “un inferno”. In precedenza l’esercito russo ha preso Kreminna, sparando anche sui civili in fuga e provocando quattro morti.

Nessuno spiraglio diplomatico almeno a sentire le parole di Lavrov che continua ad accusare l’Occidente di usare il presidente Zelensky per attaccare Mosca e di “ignorare gli accordi di Minsk”. Anche nei confronti del leader ucraino Lavrov si mostra maldisposto: “Non posso discutere seriamente di quello che dice perché cambia continuamente punto di vista in direzioni diametralmente opposte”.

Nel frattempo è iniziato l’attacco per cercare di piegare definitivamente Mariupol. I russi hanno sganciato bombe anti-bunker sull’acciaieria Azovstal, dove si troverebbero centinaia di civili oltre a membri del reggimento nazionalista Azov. Circostanza però smentita dai separatisti della Milizia popolare del Donetsk. La settimana scorsa il consigliere del sindaco di Mariupol, Petro Andriushchenko, aveva dichiarato che le forze russe erano pronte a colpire l’acciaieria, con bombe ad alto potenziale esplosivo come le FAB-3000. Il sindaco di Mariupol, Vadym Boichenko, parla invece di circa 40.000 civili “deportati con la forza” dalla città e trasferiti in Russia o nelle regioni dell’Ucraina controllate dai russi.

Indignazione generale intanto per la decisione di Vladimir Putin di conferire un’onorificenza alla 64esima brigata dei fucilieri motorizzati, che l’Ucraina ritiene gli autori del massacro di Bucha. Nelle motivazioni del premio, il presidente russo cita “l’eroismo, la perseveranza e il coraggio mostrati dal personale” del contingente. Secondo il sindaco della città, Anatoliy Fedoruk, un abitante su cinque, è stato ucciso durante l’occupazione russa.

Macron: “Stop a colloqui diretti con Putin”. Proprio la scoperta dei massacri operati dall’esercito russo ha fatto propendere il leader dell’Eliseo a fermare i colloqui diretti con il suo omologo russo Vladimir Putin. “Dopo i massacri che abbiamo scoperto a Bucha e in altre città, – ha detto Macron – la guerra ha preso una piega diversa. Quindi da allora non gli ho più parlato direttamente, ma non escludo di farlo in futuro”.

Biden chiama gli alleati. La Casa Bianca ha fatto sapere che oggi pomeriggio il presidente americano avrà una videochiamata sulla crisi ucraina con i suoi alleati e partner. Biden ha fatto sapere che al momento non ha in programma di visitare l’Ucraina, nonostante gli appelli del presidente ucraino Volodymyr Zelensky che ha chiesto a più riprese a Washington di mostrare il sostegno americano con una missione a Kiev.