Svezia e Finlandia nella Nato. Biden: “più forze Usa in Europa”

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Il segretario della Nato Jens Stoltenberg arrivando al summit Nato organizzato nella periferia di Madrid ha dichiarato: “i leader dell’Ue oggi prenderanno anche la storica decisione di invitare Finlandia e Svezia a diventare membri della Nato, sulla base dell’accordo raggiunto ieri tra Finlandia, Svezia e Turchia: si tratta di un accordo positivo per la Finlandia, la Svezia, la Turchia e per tutti noi”.

La Russia pone una “minaccia diretta” alla sicurezza della Nato. Lo sottolinea il segretario Generale dell’Alleanza Stoltenberg. Lo stesso durante il vertice ha aggiunto: “affermeremo con chiarezza che la Russia pone una minaccia diretta alla nostra sicurezza”.

La mediazione del segretario generale dell’Alleanza ha portato infatti buoni frutti e la Turchia ha ritirato il veto all’ingresso di Svezia e Finlandia, dopo settimane diimpasse. I tre Paesi hanno firmato un memorandum d’intesa sulle richieste turche e Ankara può davvero dirsi soddisfatta: “Abbiamo avuto quello che chiedevamo, piena cooperazione” contro i curdi del PKK e i loro alleati, ha fatto sapere la presidenza turca. “Con l’ingresso di Stoccolma e Helsinki nell’Alleanza saremo tutti più sicuri”, ha esultato Stoltenberg.

Intanto gli Usa informano che rafforzeranno la loro presenza militare in Europa, incluse capacità difensive aeree aggiuntive in Germania e Italia. Lo ha detto il presidente americano Joe Biden aprendo il summit Nato a Madrid. “Oggi – ha precisato – lanciamo un messaggio: la Nato è forte e unita”. “Vladimir Putin voleva il “modello Finlandia” per l’Europa e invece ottiene il “modello Nato”, ha aggiunto il presidente Usa a proposito dell’ingresso di Finlandia e Svezia nell’Alleanza Atlantica.

L’amministrazione Usa di Joe Biden ha inoltre aggiunto cinque aziende cinesi in una lista nera sul commercio, accusando di sostenere la base industriale militare e della difesa russa, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca. La mossa ha provocato la dura reazione della Cina che ha respinto le accuse e i sospetti, affermando di “non aver fornito alcuna assistenza militare alle parti coinvolte nel conflitto Russia-Ucraina”, opponendosi “con forza alle sanzioni unilaterali imposte dagli Stati Uniti alle nostre compagnie”, secondo una nota dell’ambasciata cinese a Washington.