Thailandia e Cambogia: nuovo ‘cessate il fuoco’ dopo 47 morti e 1 milione di sfollati

La dichiarazione. “Entrambe le parti concordano un cessate il fuoco immediato a partire dalla firma di questa dichiarazione congiunta, con decorrenza dalle 12 ora locale del 27 dicembre 2025”, si legge nel documento, firmato dai ministri della Difesa dei due vicini del Sud-est asiatico. Sempre secondo la dichiarazione diffusa, a distanza di 72 ore dall’entrata in vigore del cessate il fuoco la Thailandia rilascerà 18 soldati cambogiani sulla base dello “spirito della Dichiarazione di Kuala Lumpur”, un riferimento a quanto sottoscritto a ottobre tra i due Paesi sotto gli occhi di Donald Trump, ma infranto nelle scorse settimane con il riaccendersi degli scontri tra i due ‘vicini’ asiatici con il conseguente rimpallo di responsabilità.
Cosa prevede. Il cessate il fuoco coinvolge “tutti i tipi di armi, inclusi attacchi contro civili, obiettivi e infrastrutture civili e obiettivi militari di entrambe le parti, in tutti i casi e in tutte le aree”, si legge ancora nella dichiarazione. Entrambe le parti inoltre, bloccheranno tutti i movimenti di truppe, per permettere ai civili che vivono nelle zone di confine di tornare a casa il prima possibile. Scatta inoltre la cooperazione nelle attività di sminamento e nella lotta alla criminalità informatica.
L’accordo di cessate il fuoco pone dunque fine ai combattimenti scoppiati per una manciata di antichi templi nelle zone contese lungo la frontiera comune dei due Paesi. Alla tregua si è arrivati dopo tre giorni di colloqui e di una riunione di crisi dei ministri degli Esteri dell’Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (Asean), di cui fanno parte sia Cambogia che Thailandia. Anche Stati Uniti, Cina e Malesia hanno fatto pressing affinché le due parti in guerra, riprendessero a rispettare il cessate il fuoco a cui si era arrivati a luglio.