Ucraina, alla Camera e al Senato la Meloni conferma l’appoggio a Kiev: “No a un intervento diretto”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Sia alla Camera che al Senato la premier Giorgia Meloni ha ribadito l’appoggio a Kiev, bocciando però l’ipotesi di un intervento diretto in Ucraina. Quindi la premier ha ribadito che Mosca da anni ha “sistematicamente violato gli accordi sottoscritti e il diritto internazionale”. Poi ha sottolineato che il “sacrificio di Navalny in nome della libertà non sarà dimenticato e che il governo “condanna” le elezioni “farsa” ma “in territorio ucraino”, occupato da Mosca. Infine ha bocciato l’idea francese di un intervento diretto in Ucraina perché rischierebbe di innescare “una escalation pericolosa, da evitare a ogni costo”.

Nelle ultime ore la tensione era salita, dopo le dichiarazioni di Mosca secondo cui la Francia si stava preparando ad inviare un contingente di 2mila soldati sul campo in Ucraina. In mattinata è arrivata la smentita dal ministero della Difesa francese che ha parlato di ‘disinformazione e provocazioni’: “La manovra orchestrata da Sergei Naryshkin , direttore dell’intelligence estera russa, illustra ancora una volta l’uso sistematico della disinformazione da parte della Russia. Consideriamo questo tipo di provocazione irresponsabile”, ha affermato il ministero francese su X.

Antonio Tajani getta acqua sul fuoco sulle polemiche dopo le parole di Salvini, sulla riconferma di Putin alla elezioni in Russia. “Le parole di Salvini non mettono in difficoltà l’Italia la cui posizione è molto chiara. Con Salvini non c’è nulla da chiarire. E’ stata una frase. C’è una visione comune nel governo e una sola linea politica”.

Tajani: “La maggioranza è coesa”. “La posizione del governo italiano è molto chiara: sono successe cose che ci hanno preoccupato, come la morte di Navalny e le votazioni farsa nelle aree occupate in Ucraina da parte dei russi”. Anche il ministro degli Esteri ha poi ribadito che “l’Italia è assolutamente contraria ad una presenza di truppe occidentali in territorio ucraino: noi non siamo in guerra con la Russia stiamo difendendo il diritto dell’Ucraina di essere un Paese libero e indipendente”, ha concluso il vicepremier.

Josep Borrell: ”presentata una proposta per l’uso dei profitti degli asset russi”. “Il 90% sarà assegnato tramite il Fondo europeo per la pace e il 10% tramite il bilancio dell’Ue”, ha annunciato su X l’Alto rappresentante dell’Ue per la Politica estera. Borrell ha quindi auspicato “una rapida adozione da parte del Consiglio. Ciò dimostrerà l’unità e l’impegno dell’Ue a sostenere l’Ucraina e il suo popolo”.