Ucraina, conclusi per oggi i colloqui. Mosca: “Riprenderanno nei prossimi giorni”

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Si sono conclusi, almeno per oggi, dopo una lunga giornata, i colloqui al confine con la Bielorussia tra Kiev e Mosca. “Abbiamo raggiunto alcuni punti su cui è possibile trovare un terreno comune”, ha detto il negoziatore russo Vladimir Medinsky, citato dall’agenzia Interfax. Il Cremlino ha poi fatto sapere che “i negoziati tra Russia e Ucraina proseguiranno nei prossimi giorni, al confine tra Polonia e Bielorussia”.

Le richieste delle parti. Durante i colloqui, Kiev ha chiesto lo stop agli attacchi ai civili e il ritiro delle truppe. Putin vuole però che l’Ucraina rimanga neutrale e che la Crimea diventi Russia. Prima dell’incontro però Zelensky aveva proposto l’adesione immediata del suo Paese all’Ue e firmando la richiesta di adesione, ma l’Alto rappresentante dell’Unione Borrell frena: “Adesso non è in agenda”.

Dall’Italia via libera al nuovo decreto per l’Ucraina. Il Cdm lo ha approvato all’unanimità. Previsti aiuti, anche militari e inserite le norme per diversificare le fonti energetiche riattivando, se necessario, le centrali a carbone. per l’invio delle armi servirà però l’ok delle Camere .

Stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022. Il Consiglio dei ministri ha deciso di incrementare le misure di soccorso ed assistenza sul territorio nazionale, alle persone che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell’Unione europea. Per questo motivo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina in conseguenza della grave crisi internazionale in atto.

Per accogliere i rifugiati predisposti altri 16mila posti. Nel dl dal Cdm si prevede che “i cittadini ucraini vengano ospitati nei Centri di accoglienza indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale”. “Le disponibilità dei CAS e della rete SAI – si legge in una nota di Palazzo Chigi – già incrementate dopo la crisi afghana, vengano dedicate anche alle esigenze di sistemazione e accoglienza dei profughi ucraini”.

Si potrebbe dover razionare il gas, ma non adesso. Palazzo Chigi ha quindi spiegato che “si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese”. In più “si rende immediatamente attuabile” il razionamento del gas utilizzato “dalle centrali elettriche” e “nel settore termoelettrico”. Se fosse necessario ridurre i consumi di gas delle centrali elettriche scatterebbe la “massimizzazione della produzione da altre fonti”, che in Italia sono essenzialmente carbone e olio combustibile, fermo restando “il contributo delle energie rinnovabili”. “Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti” a Terna, gestore della rete.