Ucraina, Mosca ritira le truppe che circondano Kiev. Zelensky: “Valutiamo neutralità”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Sale l’attesa per i nuovi negoziati tra Ucraina e Russia, a 33 giorni dall’invasione decisa dal Cremlino. I mediatori di Kiev e Mosca si vedranno a Istanbul, in Turchia, con il presidente Erdogan che tenterà una mediazione. Il capo della delegazione russa Vladimir Medinsky ha spiegato che gli incontri vis a vis ci saranno il 29 e 30 marzo.

Intanto l’esercito ucraino segnala che Mosca, costretta a rivedere i suoi piani di guerra, ha ritirato le truppe intorno Kiev “dopo aver subito perdite significative”, e di quelle che occupavano la città di Slavutych, appena fuori da Chernobyl. Proprio l’area della centrale nucleare continua a destare preoccupazione, a causa dei bombardamenti che hanno provocato nuovi estesi incendi che avrebbero provocato un aumento del livello d’inquinamento atmosferico radioattivo, ma starebbe trasportando missili nel sudest della Bielorussia. Tremenda la situazione a Mariupol, dove “i russi stanno polverizzando la città”.

Nel frattempo il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, nella sua prima intervista ai media russi dall’inizio della guerra, dichiara che l’Ucraina sta prendendo attentamente in considerazione la questione della neutralità” ed è pronta a “un compromesso sul Donbass”.  “Questa non è solo una guerra. È molto peggio”, è il titolo del lungo colloquio in cui Zelensky spiega che un’eventuale intesa con la Russia sarà sottoposta a referendum. Mosca aveva diffidato i giornalisti dal trasmettere l’intervista minacciando conseguenze legali: il colloquio è stato tuttavia pubblicato dal sito di opposizione Meduza.

E un filmato in cui prigionieri russi verrebbero colpiti alle gambe sta animando un dibattito sui social di tutto il mondo. Promessa un’indagine immediata. La Germania valuta intanto  l’acquisto di un sistema di difesa antimissile per proteggersi da un potenziale attacco russo mentre il presidente americano Joe Biden torna sulle polemiche scatenate dalle parole dette a Varsavia e chiarisce: “Non ho chiesto un cambio di regime a Mosca”.