Ucraina: nuovi colloqui in Turchia tra Kiev e Mosca, dal 29 al 30 marzo

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Mentre sta per concludersi il 31esimo giorno di guerra in Ucraina, è arrivata la notizia di una nuova serie di colloqui tra Kiev e Mosca, in programma, in presenza, dal 29 al 30 marzo in Turchia. Lo ha annunciato via Facebook, uno dei membri della delegazione ucraina, David Arahamiya. Tuttavia le speranze che questi nuovi incontri restano flebili. Già il 10 marzo scorso sempre in Turchia, si era svolto un negoziato tra i ministri degli Esteri di Ucraina e Russia, senza portare però a progressi concreti.

Intanto nuove preoccupazioni emergono per la centrale nucleare di Chernobyl, a causa delle ostilità che hanno bruciato più di 10mila ettari di foreste. Si sono infatti registrati 31 incendi che hanno provocato un aumento dei livelli di inquinamento radioattivo dell’aria. Secondo il commissario per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmila Denisova: “La combustione rilascia radionuclidi nell’atmosfera, che vengono trasportati dal vento su lunghe distanze. Le radiazioni minacciano Ucraina, Bielorussia ed Europa”.

Di Maio: “La guerra di Putin va fermata, prima di azioni disperate”. Secondo il ministro degli Esteri, la frustrazione di Mosca per lo stallo delle operazioni militari, potrebbe intensificare la furia dell’esercito russo e “questo provocherebbe ancora più morte, dolore, disperazione”. Per questa ragione, secondo Luigi Di Maio, la guerra va fermata al più presto. “Il pericolo è reale, le bombe russe stanno esplodendo in Ucraina causando la morte di centinaia di civili. Bombe che scoppiano ai confini dell’Unione Europea. Questa invasione violenta va fermata, prima che la guerra diventi ancora più catastrofica e Putin porti avanti azioni ancora più disperate” ha aggiunto di Maio

A testimoniare il basso morale delle truppe russe l’uccisione del colonnello Medvechek. Il comandante di brigata russo in Ucraina sarebbe stato ucciso dai suoi stessi uomini dopo le pesanti perdite subite dal reparto secondo indiscrezioni riportate da Sky News, Financial Times e Guardian, che citano un ufficiale occidentale. Il colonnello era alla guida della 37esima Brigata fucilieri motorizzata. Cresce inoltre il numero dei generali russi caduti in battaglia: sette quelli uccisi durante gli scontri, secondo fonti ucraine.

Nel frattempo dopo le voci di un referendum di annessione alla Russia a Lungansk, arriva il dietrofront di Leonid Pasechnik, leader dell’entità filo-russa, citato dalla Tass: “Al momento non sono in corso preparativi” per un possibile referendum sull’annessione a Mosca dell’autoproclamata repubblica separatista di Lugansk.