Ucraina, Scholz contro Bergoglio: “Giusto che Kiev si difenda”. Intanto la Svezia è nella Nato

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Dopo le polemiche generate da una frase di Papa Francesco – che aveva chiesto all’Ucraina di trovare il coraggio di negoziare con la Russia – interviene la Germania che dichiara di non avere le stesse idee del Pontefice. Per Olaf Scholz, portavoce del governo di Berlino, “È giusto che l’Ucraina si stia difendendo da un aggressore”. Da Berlino viene sottolineato anche che si è tenuto conto della valutazione di un portavoce vaticano sulle dichiarazioni del Papa. Intanto in un’intervista alla televisione svizzera il portavoce ha smentito le notizie secondo cui il Papa avrebbe invitato l’Ucraina alla resa.

Parole di Bergoglio a parte, in Ucraina c’è spazio anche per un po’ di orgoglio. È quello prodotto dalla notte degli Oscar che ha visto vincere anche il documentario ‘Venti giorni a Mariupol”’. Felice del risultato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale afferma che ”gli orrori di Mariupol non devono mai essere dimenticati”. Zelensky ha parlato di ”città e villaggi distrutti, case bruciate e intere famiglie uccise dai proiettili russi e sepolte nei propri cortili”.

Intanto a Bruxelles, nel quartier generale della Nato, si è svolta la cerimonia per l’annessione della Svezia. “L’ingresso della Svezia mostra che la porta della Nato resta aperta, nessuno può chiuderla, ogni nazione può scegliere la sua strada e noi abbiamo scelto quella della democrazia” ha commentato il segretario generale Jens Stoltenberg durante la cerimonia. “La Svezia sarà più sicura nella Nato e la Nato sarà un’alleanza più sicura con la Svezia” ha detto invece il primo ministro svedese Ulf Kristersson dopo l’alzabandiera.