Usa: Biden mette in primo piano la lotta al Covid e nel mirino Russia e Cina

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Tra le azioni che il presidente americano Joe Biden vuole mettere in campo, per sottolineare la rottura definitiva con l’era Trump, c’è senza dubbio la lotta alla pandemia di coronavirus che, negli Usa, ha contagiato oltre 25 milioni di persone uccidendone 419.208

Per arginare i contagi, Biden ha deciso di reintrodurre il divieto di ingresso negli Usa per la maggior parte dei viaggiatori provenienti da Sudafrica, Brasile, Regno Unito, Irlanda e 26 Paesi europei dell’area Schengen. Il bando anti-Covid era stato introdotto da Donald Trump che prima di lasciare la Casa Bianca aveva deciso però di revocarlo. Attese ulteriori restrizioni ai viaggi, tra le quali l’obbligo di indossare la mascherina su aerei, traghetti, treni, autobus, taxi e metro.

Il segno che qualcosa è cambiato nell’approccio alla battaglia alla pandemia, è risultato evidente anche dalle parole dell’infettivologo Anthony Fauci, consulente della Casa Bianca in materia sanitaria. Nella sua prima conferenza stampa da quando Joe Biden è diventato presidente, Fauci ha spiegato che “l’idea che puoi salire su questo podio e far parlare la scienza, è qualcosa di liberatorio”. A sostenere Fauci e la scienza, è stato lo stesso Biden: “Vogliamo che i nostri medici lavorino senza alcuna interferenza politica e che prendano le loro decisioni basandosi esclusivamente sulla scienza e sulla salute, senza considerare le conseguenze politiche”.

Le altre mosse del presidente contro il Sars-CoV-2: emanati ordini esecutivi per accelerare la raccolta dei rifornimenti per le vaccinazioni, per equipaggiamenti protettivi, ma anche per i medicinali per la cura del coronavirus, visto che l’obiettivo è di vaccinare 50 milioni di americani nei primi 100 giorni della nuova amministrazione. C’è l’obbligo di indossare le mascherine negli edifici federali e sui mezzi di trasporto interstatali. Si lavora inoltre, alla creazione di un National Pandemic Testing Board e di una Health Equity Task Force che dovranno aumentare la capacità di testare la popolazione e di raccogliere informazioni sulla diffusione del virus.

Sul fronte della politica estera, Biden mette subito nel mirino Russia e Cina
mandando i primi duri segnali alle due superpotenze rivali, rispettivamente contro la repressione anti Navalny e le intimidazioni a Taiwan. L’impegno degli Usa verso Taiwan è “solidissimo” ha assicurato il dipartimento di Stato americano, precisando che “il tentativo di intimidire” l’isola da parte della Cina rappresenta una “minaccia alla pace regionale”. La dichiarazione arriva all’indomani della denuncia di Taipei sul fatto che vari jet cinesi siano entrati nella sua zona di difesa aerea.

Intanto secondo il Wall Street Journal, la Cina ha superato gli Usa come prima destinazione mondiale per i nuovi investimenti stranieri diretti nel 2020, mentre a causa della pandemia l’economia globale accelera lo spostamento verso il “Dragone”. Di pari passo le mire espansionistiche cinesi sembrano irrefrenabili, dopo il Tibet, la repressione ad Hong Kong, Taiwan, la contesa con il Giappone per le isole Senkaku, ora nel mirino tornano i confini con l’India. Le truppe indiane e cinesi si sono nuovamente scontrate sul confine conteso, lasciando feriti su entrambi i lati. A riferirlo sono fonti militari e notizie dei media locali, che spiegano come l’episodio sia avvenuto la scorsa settimana al passo di Naku La, nello stato indiano del Sikkim.