Usa, Pence potrebbe ricorrere al 25esimo emendamento per destituire Trump

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Secondo la Cnn per la prima volta il vicepresidente americano Mike Pence è in disaccordo con Trump e non esclude il ricorso al 25esimo emendamento per destituire il tycoon, nel caso dovesse dimostrarsi più instabile.

Lo riporta la Cnn, citando una fonte vicina al vicepresidente secondo cui ci sarebbe però una certa preoccupazione all’interno della squadra di Pence per i rischi di ricorrere al 25esimo emendamento o, addirittura quelli legati a un procedimento di impeachment, in quanto Trump potrebbe intraprendere qualche azione affrettata che metterebbe a rischio la nazione.

Gli assistenti del vicepresidente sono indignati per il fatto che Trump non avesse fatto un punto della situazione con Pence mercoledì scorso, dopo l’assalto a Capitol Hill, che ha costretto alla fuga lo stesso Pence e la sua famiglia.

Invocare il 25esimo sarebbe un passo senza precedenti: è stato infatti invocato nel tra il 1965 e il 1967 in risposta alla confusione sui passaggi di poteri in seguito all’assassinio di John F. Kennedy nel 1963. Alcuni funzionari dell’Amministrazione Usa hanno iniziato a discutere di questa eventualità. Ma a farvi riferimento esplicitamente sono state la senatrice democratica di Washington Patty Murray e la deputata democratica della Pennsylvania Madeleine Dean. Ma anche un crescente numero di leader repubblicani inizia a ritenere che Trump debba essere rimosso prima del 20 gennaio.

Intanto, sempre sull’assalto al Congresso, emerge che Trump non ha ordinato le bandiere a mezz’asta sugli edifici federali in onore dell’agente della Capitol Police, Brian D. Sicknick, rimasto ucciso nel tentativo di respingere l’assalto dei sostenitori del tycoon. Mentre le bandiere al Campidoglio sono state poste a mezz’asta, fa notare il New York Times, Trump non ha dato disposizioni simili per gli edifici del governo federale sotto la sua giurisdizione. Alla richiesta di chiarimenti del Nyt, la portavoce della Casa Bianca non ha risposto. Il presidente uscente, inoltre, a differenza del suo vice Mike Pence, non ha contattato la famiglia di Sicknick per porgere le sue condoglianze.

Sempre a differenza di Trump, Pence parteciperà alla cerimonia di insediamento di Biden. La Cnn, nei giorni scorsi, aveva riferito che Pence aveva intenzione di partecipare, ma che aspettava un invito. Biden, dal canto suo, aveva detto che sarebbe stato “onorato” di avere il vice presidente al suo giuramento, aggiungendo che sarebbe stato meglio che non ci fosse Trump.

Trump, invece, è atteso alla frontiera col Messico, martedì, in una visita con cui intende elogiare il lavoro della sua amministrazione per il muro anti-immigrazione. Ad annunciare la visita è stata la Casa Bianca. Trump si recherà ad Alamo, in Texas, per celebrare il completamento di 400 miglia del muro di frontiera e sottolineare gli sforzi del suo governo per riformare il sistema che regola l’immigrazione, riporta la Associated Press. La visita, con ogni probabilità, sarà la prima apparizione pubblica del capo uscente della Casa Bianca dopo il comizio che ha preceduto l’assalto del Campidoglio a Washington, lo scorso 6 gennaio.