Washington, Trump a Conte: “Bene la linea dura sui migranti, l’Ue segua l’Italia”

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A Donald Trump piace la linea dura dell’Italia sui migranti. Anzi, secondo il presidente degli Stati Uniti: “L’Ue dovrebbe seguire l’esempio”. “The Donald” ne ha parlato nella conferenza stampa dopo l’incontro alla Casa Bianca con il premier Conte: “Sono molto contento di quello che sta facendo l’Italia sull’immigrazione e sono d’accordo con la vostra gestione dei confini. State facendo un lavoro fantastico”. Secondo Trump inoltre: “Anche altri Paesi europei dovrebbero seguire l’esempio dell’Italia sull’immigrazione, adottando una posizione dura ai confini”. Sui dazi invece Trump ha avvertito: “Per noi 31 miliardi di deficit commerciale sono troppi”. Poi sui rapporti commerciali col nostro Paese, il presidente americano ha precisato: “Gli Stati Uniti, come sapete, hanno un grande deficit commerciale, anche con l’Italia, quindi dobbiamo rimettere a posto le cose, questo deficit va colmato presto”. Ricordiamo che l’Italia ha comunque ottenuto la garanzia che i dazi Usa non toccheranno gli interessi delle imprese italiane, in particolare il settore strategico dell’agroalimentare.

I complimenti al premier italiano per la linea dura sui migranti. Trump si è rivolto a Conte chiamandolo “il mio nuovo amico Giuseppe”. “Sono tante le cose che ci uniscono”, ha da parte sua sottolineato il presidente del Consiglio, mettendo in evidenza il “cambiamento” che entrambi rappresentano, oltre alla comune distanza dall’establishment e la vicinanza con le esigenze e il sentire dei cittadini. In questa chiave, l’Italia si è candidata a lavorare fianco a fianco con l’amministrazione Trump nel ricostruire su basi nuove i rapporti che legano tradizionalmente gli Stati Uniti all’Europa, rapporti che negli ultimi tempi hanno vissuto molti bassi.

La questione Russia. Il premier Conte ovviamente con Trump ha parlato anche della Russia dicendo: “La Russia è indispensabile, sulle sanzioni l’Italia non cambia linea. A costo di essere noioso sulla posizione del governo italiano non posso che ripetermi. Il che dimostra che la nostra posizione non cambia. Se vogliamo risolvere i problemi dobbiamo sederci a un tavolo con tutti. Non si può non coinvolgere la Russia. Il sistema delle sanzioni nasce dagli accordi di Minsk, non è pensabile rimuoverli dall’oggi al domani. Ma essendo noi aperti, dobbiamo premurarci che queste sanzioni non colpiscano le piccole imprese russe e la classe media perché l’Italia ha un rapporto commerciale molto stretto da molto tempo. Le sanzioni contro Russa non sono un fine”.