Beni culturali, via libera alle norme contro gli eco-vandali

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...

Chi imbratta, paga. Multe pesanti, con sanzioni che vanno dai 10 ai 60mila euro, con il rischio carcere nei casi più gravi. Il provvedimento del governo contro le eco-proteste ha ricevuto l’ultimo via libera del Parlamento. Già ribattezzato contro gli “eco-vandali”, è stato approvato dalla Camera con 138 sì. Il centrodestra fa quadrato attorno alle nuove norme definendole “di buon senso”. Esulta il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano: “Chi deturpa, danneggia, imbratta un monumento deve risarcire lo Stato per le spese sostenute per ripristinare lo stato dei luoghi”, sottolinea. Per restaurare i beni danneggiati – è convinto il ministro – è bene che non paghino più gli italiani ma chi si rende responsabile degli atti di danneggiamento”.

“È ora di finirla con opere di immenso valore storico e culturale vandalizzate da social confusi che per chiedere la salvaguardia della bellezza la deturpano – è il commento del vicepresidente della Camera di Fratelli d’Italia, Fabio Rampelli -. Gente neppure in grado di conoscere l’enorme valore del patrimonio che va a comprometterlo con gesti insani, lesionistici e autolesionistici”. Secondo la ministra Daniela Santanchè è “un’ottima notizia per il turismo italiano“: “Mantenere intatti i nostri monumenti e le nostre bellezze storiche contribuisce a preservare l’unicità e l’autenticità delle nostre destinazioni turistiche”. “Inconcepibili” per l’esecutivo le proteste che arrivano dall’opposizione: “Un governo che non investe un euro in cultura, si inventa l’ennesimo provvedimento inutile”, è l’attacco che arriva dal Partito democratico. Per Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana, si tratta di una “reazione spropositata”.