Covid, Bonomi (Confindustria): “I sindacati hanno sbagliato. Aggiorniamo i protocolli di sicurezza”

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Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi nel suo intervento al meeting di Rimini, attacca i sindacati sulla gestione del Covid: ” Abbiamo fallito, ma i sindacati hanno fatto un errore. Potevamo costruire quello che i nostri padri hanno fatto con la polio, non abbiamo tempo da perdere”.

Bonomi afferma inoltre di essere rimasto molto perplesso dell’atteggiamento di molti corpi sociali. “I mesi scorsi abbiamo costruito la via per quella ripresa economica fondamentale per tenere in piedi un Paese. Se vogliamo trattare i temi della transizione ecologica abbiamo bisogno di risorse. E la via economica è l’unica che ci può dare le risorse”.

In merito alla vaccinazione obbligatoria dichiara: “E’ troppo facile rimandare la lattina alla politica. C’è una differenza di posizione tra i partiti che difficilmente potrà farci arrivare a una legge. Ma possiamo sederci a un tavolo oggi stesso ed aggiornare i protocolli di sicurezza. Io sono pronto anche oggi se i sindacati si vogliono sedere a un tavolo. Siamo una comunità”. Sul Green Pass aggiunge: “Non abbiamo tempo da perdere, non possiamo aspettare la legge. Abbiamo fatto l’accordo sul protocollo della sicurezza nel momento più difficile del Paese, modifichiamo il protocollo e facciamo subito l’introduzione del Green pass. Abbiamo il dovere e la responsabilità di mettere in sicurezza non le mense – osserva – ma tutti i luoghi di lavoro, come anche la scuola, il futuro del Paese”.

Bonomi si è poi concentrato sul tema della scuola, definito come il primo collo di bottiglia nel Paese: “Dobbiamo far ripartire la scuola a settembre ma siamo al punto dell’anno scorso, non abbiamo fatto nulla e i sindacati anche sul versante scolastico, dicono no al Green pass. 187mila professori e maestri – ha aggiunto  – sembrerebbero non vaccinati. Credo che questo già la dica lunga”.

Sugli ammortizzatori sociali: “Sono passati due ministri del Lavoro e siamo ancora in attesa di una riforma degli ammortizzatori sociali che non può essere fine a se stessa, ma accompagnata da politiche attive sul lavoro”.