Corteo Anpi 25 Aprile: disertato da Pd e Comunità Ebraica

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“Arrendersi o perire!”. La parola d’ordine intimata dai partigiani riecheggiava nel Nord Italia in quel 25 aprile del 1945, quando il Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia (CLNAI), proclamò l’insurrezione in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti. Settantadue anni dopo quello spirito di unità e fratellanza si sfalda tra polemiche politiche derive razziali.
Tanto che il Pd ha deciso di non prendere parte al corteo dell’Anpi. Ad annunciarlo è stato il commissario del Pd capitolino, Matteo Orfini, spiegando che “ancora una volta a Roma il corteo dell’Anpi è diventato elemento di divisione quando dovrebbe essere invece l’occasione di unire la città intorno ai valori della resistenza e dell’antifascismo”. Al corteo non parteciperà neanche la comunità ebraica di Roma.
“L’Anpi che paragona la Comunità Ebraica di Roma a una comunità straniera è fuori dalla storia e non rappresenta più i veri partigiani. Oggi c’è bisogno di celebrare questa giornata senza faziosità e senza ambiguità”. Queste le parole della presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello, in un comunicato.
“A causa dell’impossibilità di partecipare al corteo del 25 Aprile – si legge ancora nel comunicato – a seguito della scelta dell’Anpi Roma di cancellare la storia e far sfilare gli eredi del Gran Mufti di Gerusalemme che si alleò con Hitler con le proprie bandiere e delle ripetute aggressioni, avvenute negli anni passati, ai danni dei rappresentanti della Brigata Ebraica, il mondo ebraico ha deciso di organizzare una propria manifestazione per onorare la storia della Resistenza italiana e del contributo ebraico alla Liberazione”. Dunque per celebrare la Liberzione, si riunirà in via Balbo, di fronte all’allora sede della Brigata Ebraica.