Crisi Italia-Francia, Salvini non si pente. “Macron permaloso”

Non si placano le polemiche sulle dichiarazioni ‘poco istituzionali’ rivolte da Matteo Salvini al presidente francese Emmanuel Macron. Pomo della discordia è la posizione del capo dell’Eliseo sull’invio di truppe in Ucraina. Il vicepremier ha infatti ‘invitato’ in dialetto milanese, Macron, ad ‘attaccarsi al tram’ e ad andarci lui in Ucraina. Parole che hanno spinto Parigi a convocare l’ambasciatrice italiana a Parigi, Emanuela D’Alessandro.

Sull’argomento è poi tornato lo stesso vicepremier: “Macron è troppo permaloso, l’80% dei francesi non lo gradisce”, ha rincarato la dose il ministro delle Infrastrutture, intervenendo a Pinzolo al tradizionale incontro estivo della Lega Trentino. “Se vogliamo parlare di pace, Macron può chiamarmi anche a mezzanotte, sono disponibile”, ha poi dichiarato il vicepremier e leader della Lega collegato con ‘4 di sera weekend’ su Rete 4. Ma resta inflessibile sul no all’invio di truppe: “Non manderò un solo soldato, italiano a combattere o morire in Russia o in Ucraina. La politica prevede il dissenso”.

Salvini precisa però di non avere “nessuna voglia di litigare con la Francia”, ricordando i rapporti di collaborazione anche sui cantieri al confine. “Se Macron chiarisse che non vuole armare un esercito europeo, il problema si chiude qua”, ha spiegato, sottolineando che il presidente francese “è molto più importante di me, io sono solo un ministro”. Poi però lancia l’ennesima staccata citando i sondaggi che darebbero Macron ‘sgradito’ all’80% dei francesi e auspicando “un cambiamento” alle prossime elezioni d’Oltralpe.

Le reazioni politiche. Da Palazzo Chigi ancora nessun commento. Giorgia Meloni, in vacanza in Puglia, non interviene, anche se tra gli alleati si vocifera sia ‘infastidita’ dalle esternazioni leghiste. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha cercato di gettare acqua sul fuoco, spiegando che Salvini “usa una terminologia molto forte, ma parla da leader politico”, aggiungendo che in democrazia i messaggi sono “legittimi e leciti”. Da Forza Italia ricordano che la politica estera è competenza di Palazzo Chigi e della Farnesina ed evidenziano i rischi di destabilizzare rapporti con Parigi appena ricuciti. Da padrone di casa al Meeting di Rimini, Maurizio Lupi ha definito “sbagliati” i toni di Salvini, pur confermando che la linea contraria all’invio di truppe è quella dell’intero governo.

Sul fronte diplomatico, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha avuto un lungo colloquio con l’omologo francese Jean-Noël Barrot, per coordinare le posizioni su Ucraina e Medio Oriente in vista del G7 . Un segnale di continuità istituzionale che contrasta con le incursioni verbali di Salvini.

Le opposizioni parlano di “imbarazzo internazionale”.
La segretaria del Pd Elly Schlein ha accusato Salvini di mettere “in difficoltà il governo” e in “imbarazzo” l’Italia, invitandolo a occuparsi piuttosto “dei treni e dei loro cronici ritardi”. Parole che hanno provocato la replica dura della Lega, che ha bollato il Pd come “anti-italiano, guerrafondaio e servile con Parigi”.